Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

imparato per loro conto i lavoratori, che cosa è la guerra. Il loro giudizio è fatto » 134 • È un linguaggio piano, uno stile scorrevole, facilmente comprensibile. « Alla direzione dell'Avanti! - commenta A. Romano - Serrati ha la possibilità di sentire di piu lo stato d'animo della base operaia e si rende conto che il tradimento di Mussolini, dopo qualche primo giorno di sgomento, ha provocato una reazione positiva ed ha unito piu strettamente il partito » 135 • Pertanto Serrati, nel commento redazionale che segue la pubblicazione del secondo articolo di Zibordi, dichiara esplicitamente che « le idee espresse in (quello) e nel precedente articolo (dal compagno Zibordi), non sono le nostre [ ... ]. I proletari guardano alla patria di domani che sarà la patria socialista, la patria del proletariato redento. Essi non sono nemici di una patria ... sono nemici di tutte le patrie borghesi. Rifiutano di dimenticare la patria che non è loro. Rifiutano di farsi assassini dei loro compagni di lavoro » 136 • Lo stesso Bordiga, riprendendo la discussione cinque giorni dopo, si dichiarava « lieto che la postilla redazionale al secondo articolo di Zibordi ' sulla difesa nazionale' cortisponda in massima alle idee da me sostenute >> 137 • Tuttavia la postilla serratiana, pur negando il difensismo, sembrava volersi chiudere nella osservazione, giusta ma contingente, che il caso italiano sarebbe stato non di difesa ma di oppressione: « Oggi è supremamente necessario di stringere le fila tra quanti non vogliono la guerra. Noi non siamo aggrediti. Noi non dobbiamo essere aggres~ori. Il proletariato d'Italia - anche se i dirigenti borghesi lo volessero - non può acconsentire ad una guerra di conquista. Questo è oggi il supremo nostro dovere ». A ben vedere, dunque, la politica di Serrati si fermava alla considerazione dell'oggi, avulsa completamente da qualsiasi enunciazione di lotta programmata; incapace pertanto di dedurre, da premesse tanto intransigenti, fini ed obiettivi piu specificatamente rivoluzionari. Sulla questione si è anche soffermato il Romano il quale desidera avvertire « come sarebbe vana una ricerca volta ad individuare un filo rettilineo nei rispettivi indirizzi politici di queste importanti personalità del movimento socialista. Un Serrati, un Bordjga, un Gramsci, un Togliatti, si troveranno di volta in volta su posizioni diverse, paritetiche, antitetiche, a seconda dello svolgersi della situazione e degli sviluppi politici nazionali » 138 • Anzi, riferendosi a Serrati in 134 [G.M. Serrati], Oltre la formula contro ogni insidia interventista, in Avanti!, 29 dicembre 1914. 135 A. Romano, Antonio Gramsci tra guerrt.! e rivoluzione, in Rivista storica del socialismo, 1958, n. 4, p. 431. 136 [G.M. Serrati], postilla redazionale a G. Zibordi, Proletariato, patria e guerre di difesa (II), in Avanti!, l O gennaio 1915. 122 137 A. Bordiga, Socialismo, patria e guerre di difesa, in Avanti!, 6 gennaio 1915. 138 A. Romano, Antonio Gramsci, cit., p. 433. Biblioteca·Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==