Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

A questo punto la protesta dei sindacalisti· esplose. Si tentò di buttare giu dal tavolo Serrati; per una buona mezz'ora si strepitò, si invei contro l'oratore il quale, irremovibile, non lasciò il suo posto fin quando non fu stabilito che il comizio in contraddittorio sarebbe ripreso un altro giorno. « Cosi infatti si conviene - conclude l'Avanti!. - Il pubblico sfolla tra grida di evviva e abbasso la guerra». In effetti, piu che lo scontro diretto tra i due uomini politici maggior ripercussione avrà il dibattito apertosi di li a poco fra l'Avanti! e il Popolo d)Italia. Da tempo il futuro duce, ridicolizzato ormai da Scalarini che dal 20 novembre al i O gennaio ne aveva fatto il « protagonista » di quasi tutte le sue vignette, era stato invitato dalla Direzione del partito ad illustrare « le sorgenti di vita» del suo quotidiano e spiegare la ragione dei ·suoi rapporti con uomini e organismi che erano, per natura, i « piu perfidi nemici del proletariato e del socialismo » 110 • Messo in pratica con le spalle al muro ed incapace di fornire una risposta 111 , Mussolini, per rifarsi, resuscitò tutta la vecchia campagna d'odio che Serrati aveva dovuto subire durante il suo soggiorno negli Stati Uniti e in Svizzera da parte degli anarchici 112 • La polemica tra i due quotidiani milanesi s'apri il 27 gennaio 1915 con 110 Cfr. Avanti!, 19 novembre 1914. 111 Tra le ultime testimonianze dirette sull'argomento, cfr. Un colloquio di W. Ellenbogen con B. Mussolini (in E. Ragionieri - L. Valiani, Socialdemocrazia austriaca e socialisti italiani, in Studi Storici, -a. 1961, n. 2), in cui il deputato tedesco ricorda « una serie di articoli che Mussolini pubblicò nel 1929 sul parigino Candide col titolo La mia vita e che d'altra parte riempi'. d'incredibili menzogne e falsificazioni ». Confessava, pertanto, Mussolini in quegli articoli: « Io avevo bisogno di un giornale. Avrei fatto qualunque cosa per ottenerlo». « Per chiunque sappia leggere tra le righe - commenta Ellenbogen - è qui contenuta l'ammissione che egli ricevette , del danaro per la pubblicazione del giornale ». · 112 L'8 marzo 1902 Serrati aveva lasciato la Svizzera (vedi sopra) per recarsi a New York ad assumere Ia- direzione del settimanale socialista Il Proletario che, grazie alla sua instancabile attività, si trasformò presto in quotidiano. Sull'episodio che, piu d'ogni altro, dovette portare al contrasto profondo con gli anarchici, dibattuto ancora a lungo durante il s~condo periodo svizzero di Serrati (1904-1911), riferiamo una nota stesa dal Consolato italiano a New York, pochi mesi dopo il rientro del S. in Europa. « Giacinto Menotti Serrati venne a New York nel marzo 1902 per assumere la direzione del giornale socialista Il Proletario, direzione che conservò fino al 22 ottobre u.s. [1903] quando ottemperando al deliberato del Congresso della Federazione Socialista Italiana negli Stati Uniti tenutosi a West Hoboken (New Jersey) il 6 settembre 1903, egli cedette tale carica al prof. Virgilio Tedeschi. Il Serrati fu qui attivissimo come conferenziere e propagandista. Fu incitatore e sostenitore di vari scioperi avvenuti a New York e nel New Jersey, ma in ogni occasione si mostrò contrario a violenze da parte degli scioperanti per il che si attirò le ire degli anarchici. Gli stessi anarchici, in seguito, al Serrati che aveva scritto un articolo contro il noto Galleani Luigi [era il leader degli anarchici italiani nel Nord America, N.d.A.] impedirono, causando disordini, le due ultime conferenze che egli aveva indetto a New York il 1° ottobre e a BarreVermont, il 4 dello stesso mese. In Barre gli anarchici aggredirono e percossero Serrati impedendogli di raggiungere in tempo il locale della conferenza ove intanto una grave rissa erasi accesa tra anarchici e socialisti, durante la quale un anarchico, tal Elia Col)ti, fu ucciso con un colpo di revolver dal socialista Garretto Alessandro che per il fatto fu condannato a 10 anni di prigione. Il Serrati in quell'occasione fu trattenuto in arresto per poter essere interrogato sulle circostanze che potevano avere causato la rissa venendo però quasi subito rilasciato sotto cauzione di dollari 500. Pel fatto della uccisione del Conti, le ire contro il Serrati si accesero talmente che egli, temendo altre violenze da parte degli anarchici, tornò a New York e poco dopo lasciò nascostamente l'America per recarsi in Europa». "(Cfr. A.C.S., Casellario Politico Centrale, « G.M. Serrati», in data New York, 4 aprile 1904). Sul periodo americano di Serrati, riferisce ampiamente Oddino Morgari in Un caratteraccio!, in Avanti!, 12-13 febbraio 1915. 117 Bib1i +Bea Gino Bianco

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