Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

classi dirigenti. Se la potenza della protesta di ieri non è arrivata dove deve andare, poco importa. A noi, in questa prima giornata dell'agitazione, basta constatare coi mille comizi del 15, che il proletariato vuole, fortemente vuole, l'amnistia ed è disposto ad essere al nostro fianco, a seguire il Comitato centrale d'agitazione fino alla fine, e seguirlo per tutte le vie che saranno indicate, con tutti i mezzi che saranno ritenuti opportuni » 77 • [ corsivo mio J. Dopo quel primq contatto con l'intero proletariato italiano e dopo la « constatazione » che ·esso era disposto a « seguire il Comitato Centrale di agitazione fino alla fine », l'Avanti! pubblicò tutta una serie di articoli che, senza una indicazione precisa, assicuravano ormai imminente la lotta « definitiva », l'inizio della guerra « interna », prossima a scoppiare al momento « opportuno », guidata dagli organismi rappresentativi. Il giornale del partito predicava la rivoluzione ma, in pari misura, si trascinava in quel rispetto della legalità borghese, che troncava in partenza ogni impulso all'azione. Forse non aveva torto quel deputato sonniniano che, immediatamente dopo l'approvazione di uno stock di 400 miliardi per spese militari da parte del Cons1glio dei Ministri, prevedeva: « I socialisti si limiteranno alla Camera a fare un'opposizione meramente accademica alla guerra in nome, dei sommi principi e forse spingerannq il loro zelo pacifista fino a negare il loro voto ai crediti militari. Ma non andranno questa volta oltre il segno dei loro atteggiamenti antiguerreschi perché comprendono perfettamente le esigenze di alti criteri patriottici che imporranno all'Italia il suo intervento in guerra» 78 • Commenta a questo proposito Leo Valiani: « Man mano che l'Italia s'incamminerà verso l'intervento, il numero dei socialisti propensi alla difesa nazionale s'accrescerà un po'. Anna Kuliscioff si rivela nelle sue lettere - ancora inedite - a Filippo Turati come sicura, dal dicembre del '14, della ineluttabilità dell'intervento italiano e, dal febbraio del '15, come convinta dell'erroneità della lotta intransigente per il mantenimento della neutralità alla quale il partito socialista italiano s'è impegnato » 79 • Serrati, dal canto suo, non ebbe mai durante tutta la guerra un attimo di sbandamento; la coscienza internazionale lo guidò sempre e fu ad essa, soprattutto, che si dovranno le iniziative per Zimmerwald e Kienthal: « ... Possono gli zoccoli ferrati del conquistatore passare sul suolo invano conteso in nome del diritto; ma la sua possibilità alla resurrezione, alla ricostituzione sussiste, avvalorata e sollecitata dalla coscienza internazionale » 80 • ,Considerò sempre tanto la libertà quanto l'autorità in un regime di classe come monopolio esclusivo della classe borghese, per cui « vano ed illu108 77 [G.M. Serrati], La mobilitazione, in Avanti!, 16 novembre 1914. 78 [Non firmato], Ciò che si prepara a Monteci~orio, in Avanti!, 18 novembre 1914. 79 L. Valiani, Il PSI nel periodo della neutralità, Milano, 1963, p. 56. 80 [G.M. Serrati], Ciò che ci occorre, in Avanti!, 20 novembre 1914. BibliotecaGino Bianco ,,

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