Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

.. dal ·momento le classi dirigenti si mostravano 1semprepiu indifferenti verso· qualunque provvedimento ·sanatorio; agire solo in quel ·senso significava percorrere una tattica essenzialmente -riformista. La ·strada che il direttore del giornale aveva :scelto - accogliere, cioè, l'eco dei movimenti popolari senza poi rilanciar1i e valutarli - certo non fu efficace, nella ·sua indeterminatezza di obiettivi, a «programma-re» una azione di rivolta a ·scadenza immediata. Egli concepf fin dall'inizio la necessità di una guerra interna fra proletariato e borghesia, ma la coscienza che essa andava pure indirizzata e guidata gli mancò di pari grado. Era sufficiente per lui, e H si esauriva il suo compito, mantener perenne l'odio fra le due classi antagoniste senza comprendere in fondo che il proletariato, proprio perché tale, non aveva bisogno certamente ·delle prediche dell'Avanti! per rendersi conto di essere classe sfruttata. L'importante era, semmai, fargli prendere coscienza della propria forza, indicargli la strada della presa del potere. Serrati e Bordiga Serrati indicò il compito prefissasi in un articolo significativamente intitolato La guerra interna: « Noi non avremo soddisfatto il nostro compito di rappresentare uno degli elementi - il proletariato - della guerra interna del nostro paese, se non avremo saputo tenere viva l'opinione pubblica intorno al suo svolgimento illustrandone i momenti che attraversa, le ansie e i. dolori che costa, le rovine che va accumulando... Noi socialisti abbiamo l'indeclinabile dovere, anche in questa ora angosciosa, di essere gli interpreti di queste oscure e dimenticate sofferenze; di / arle conoscere al mondo che ci circonda, di gettare fra i piedi di queste superbe classi di dominatori che fremono d'impazienza per soddisfare le orgogliose cupidigie, le misere condizioni in cui si dibatte la moltitudine innumerevole degli sfruttati che dovrebbero essere domani i docili strumenti nelle loro_mani. E questo dovere - continuava Serrati - lo compiremo: tutte le nostre forze, tutti i nostri organismi li metteremo in moto il 15 novembre per difendere. la causa di queste poverè vittime della implacabile guerra interna che dilania il nostro paese » 62 • [ corsivo mio] . Questo linguaggio rimatrà in sostanza invariato durante tutto il periodo della neutralità italiana; ed anche quando, agli inizi del '15, la .situazione diverrà piu tesa, sia per l'aggravarsi della crisi economica, che per i provvedimenti « eccezionali » adottati dal Governo Salandra (nuove leggi sulla stampa; divieto riunioni pubbliche; requisizione navi mercantili a scopo bellico, ecc.), l'Avanti! continuerà a richiamarsi all'azione del proletariato, ma intesa al massimo come una nuova « dimostrazione » di forza da offrire « l'indomani », al « prossi~o comizio »... 02 [G.M. Serrati], La guerra in:~rna, in Avanti!, 4 novembre 1914. 103 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==