Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

Quello del 15 novembre non fu infatti che la prima di tutta una serie di manifestazioni pubbliche, durante le quali gli oratori socialisti, dopo violenti attacchi alle classi dominanti, concludevano spesso col fissare un nuovo appuntamento in piazza. Egualmente, le altre manifestàzioni di protesta per il rincaro-viveri e contro la guerra, indette dal PSI per il 13 dicembre e il 21 febbraio, non espressero altro che la testimonianza visibile di un popolo abituato ormai alla protesta quotidiana, senza aver acquisito la pur minima conoscenza di un obiettivo di lotta da conquistare sul momento e non « l'indomani ». La situazione del settore agricolo, ad esempio, (a limitarci solo ad alcune provincie) non offriva certo l'occasione per un discorso rinunciatario e titubante: 115 .000 disoccupati in Lombardia, 110 in Emilia; nella sola provincia di Aquila 30.000 e altrettanti in quella di Bari; 7.000 a Catanzaro 63 • Quale era in questo periodo la posizione del Serrati? In verità, anche se con l'inizio del nuovo anno mai si pronunciò chiaramente e coerentemente per lo sciopero generale, va detto che in questo scorcio del 1914 egli assunse un tono piu sicuro e battagliero, particolarmente efficace nella lotta contro ogni degenerazione socialista causata dalla guerra. Già il 28 ottobre, infatti, all'Assemblea della Sezione Socialista di Milano, F. Turati riferiva di accettare « ·con complessità l'incarico di parlare per il gruppo che approva la neutralità assoluta, perché francamente egli non appartiene a tale tendenza, ma non si t~ova né di qua né di là » 64 • Tre giorni dopo il capo del riformismo milanese, inaugurando un ciclo di conferenze organizzate dal Fascio Giovanile, sosteneva senza indugi che « una guerra per l'indipendenza nazionale può preparare le condizioni essenziali per lo sviluppo della lotta di classe... Difendiamo la nostra neutralità fin quando non fosse necessariodi romperla per la difesa dell'integrità nazionale » 65 • [ corsivo mio] . V'è in questa dichiarazione l'annuncio ufficiale di quella che sarà la posizione assunta poi dal Gruppo Parlamentare Socialista dopo Caporetto. Quell'episodio fornirà a Turati soltanto l'occasione piu favorevole per sfogare quanto per anni aveva dovuto racchiudere nell'animo suo, timoroso quasi di dover essere considerato piu « di là che di qua ». Le sue posizioni erano già pienamente formulate da tempo, né tutti le condivisero fin dall'inizio. Fra questi Serrati. « Basta citare il SecoloNuovo di Venezia - ricorda in un suo libro lo stesso F. Paoloni (interventista acceso e poi mussoliniano) - che nel novembre 1914, essendo ancora diretto da chi fu poi chiamato a dirigere l'Avanti!, raccomandava ai prolet.ari di preferire sempre ., la barricata ' alla ' trincea per la patria non loro ', e di ' non 104 6.3 Le cifre, relative al novembre 1914, sono pubblicate in Avanti!, 10 dicembre 1914. 64 Resoconto in Avanti!, 29 ottobre 1914. 65 Resoconto in Avanti!, 1° novembre 1914. BibliotecaGino Bianco

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