Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

rizzata a Morgari: « Il giornale è stato troppo fin qui l'organo personale del suo direttore; ha portato troppo le impronte individuali di quel solo che - scriveva. Io penso che noi compiremo opera veramente ed altamente educativa e socialista il giorno in cui faremo del nostro Avanti! davvero il giornale del Partito » 59 • Fu questo un po' il chiodo fisso del Serrati: fare del giornale una pubblica tribuna da cui tutti potessero liberamente parlare o discutere; assumere collaboratori, da Enrico Leone nel 1914 ad Antonio Grams-cialla fine del 1915, che nella loro diversità di posizioni poli tiche, dessero un quadro il piu possibile variegato e completo degli atteggiamenti, spesso finanche contraddittori, sorti in campo socialista. La stessa decisione presa deliberatamente a Bologna dalla Direzione de.I Partito di « non mettere alla testa del giornale nessun nome » 60 significava dunque per Serrati che il giornale non doveva correre il pericolo di diventare strumento d'idee, direttive, propositi individuali, ma doveva essere l'interprete sicuro e fedele di tutto il Partito. « ·Con l'avvento di Serrati, l'Avanti! - scrive G. Arfè - torna ad essere il giornale del Partito, il centro del dibattito politico perenne, lo strumento del controllo democratico sui dirigenti, sulla rappresentanza parlamentare, sulla direzione dello stesso giornale. Pur nella fedeltà alla linea politica sancita dal congresso, l'Avanti! di Serrati accoglie infatti, ancor piu che nel passato, tutte le voci anche polemiche, e questo suo carattere di rappresentatività diventa un elemento di enorme importanza negli anni della guerra, quando i congressi saranno proibiti, le manifestazioni ridotte . al minimo, si che tocca al giornale sopperire alla mancanza dei normali contatti tra le varie organizzazioni, alla discontinuità negli scambi di idee, alla crisi governativa » 61 • Tuttavia occorre pur chiedersi fin dove questo « carattere di rappresentatività », questo « accogliere tutte le voci anche polemiche» potesse inquadrarsi in una concezione di lotta rivoluzionaria; fin dove la mancanza di una linea critica nei riguardi del riformismo della CGL, ad esempio, rispecchiasse i desideri delle masse sia contadine che operaie. Dopo il grandioso comizio di protesta di Ancona ( 25 ottobre 1914) a favore dei detenuti politici per la « settimana rossa », che tipo d'indicazione « concreta» di lotta potevano, ad esempio, trarre le masse dal freddo resoconto dell'Avanti!? Il quale, pur sotto il ricordo delle agitazioni popolari del giugno '14, si limitava a rilanciare, senza commenti, l'augurio formulato dal segretario della CGL anconetana, Ettore Ercole, « che l'eco di questo comizio giunga all'orecchio dei governanti». Con ciò non ·si vuol negare a Serrati la coscienza di una lotta che ogni giorno diveniva obiettivamente sempre piu tesa; ma certamente non era sufficiente alimentare nelle masse un esasperato odio antigovernativo, perché 102 59 Lettera di Serrati a Morgari in data Venezia, 24 ottobre 1914,. in ACS, Fondo Morgari, cit. 60 Cfr. Avanti!, 23 ottobre 1914. 61 G. Arfè, Storia dell'Avanti, Milano-Roma, 1956, p. 131-132. B-ibliotecaGino Bianco

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