Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

come era stata conservata attraverso l'incendio della guerra mondiale, diventava un'illusione funesta ». [ corsivo mio J. Il massimalismo aveva, dunque, mostrato le sue crepe fin durante gli anni del conflitto ed esso sarà accusato prima ancora che a Mosca nel '20 e a Livorno nel '21, già a ,Roma, al XV Congresso del PSI nel 1918 52 b'is. Parimenti il successo di Serrati non è tanto da ricercarsi fra le ovazioni che lo accoglieranno al Congresso di Bologna del 1919, quanto nella popolarità e nel successo immediato che seppe conquistare fra le masse, appena scoppiata la guerra. « Fu allora che Serrati si mise in primo piano - scrisse Togliatti. - Il suo spirito refrattario, la sua intransigenza, il suo internazionalismo cessarono allora di essere le caratteristiche di un uomo di eccezione per divenire le qualità necessarie per salvare il movimento operaio da ogni processo di degenerazione. Possiamo affermare che, senza Serrati, il partito socialista non avrebbe avuto lo stesso atteggiamento durante la guerra, in quanto sarebbe passato rapidamente dal neutralismo di Lazzari al difensismo e al socialpatriottismo di Turati » 53 • Già dopo la riunione di Bologna del 19 e 20 ottobre 1914, apparvero chiari i pericoli di una degenerazione del partito, non ·solo verso una politica che, gradatamente, ricalcasse le condannate posizioni del socialismo eu- ·ropeo, ma anche, di riflesso, verso un atteggiamento di sottintesa comprensione per la condotta di Mussolini. A leggere fra le righe, infatti, il « manifesto » lanciato dalla Direzione il 21 ottobre, non è difficile ricavarne, nei riguardi della guerra, una affermazione di passività e incertezza che già sembrano preannunciare le posizioni del maggio 1915. « Non è oggi in noi la forza di impedire o di fiaccare la guerra che divampa. Noi non vogliamo però altre nazioni sul campo di battaglia. Noi non intendiamo rompere la linea designata dai nostri principi » 54 • Con una serie di imperativi negativi i1 PSI iniziava dunque, dopo l'espulsione di Mussolini, la sua campagna per la neutralità e, con toni ancor piu remissivi, essa si concludérà alla vigilia dell'intervento. Nessun accenno alla solidarietà dell'Internazionale comparve· nel manifesto del 21 ottobre: Serrati si sentf chiamato direttamente in causa e, nell'editoriale con cui si inaugurava la nuova direzione dell'Avanti!, iniziò subito la sua battaglia contro ogni affossamento dei principi a lui piu cari, primo fra tutti l'internazionalismo operaio. « La difficoltà incombe per la situazione internazionale dei partiti socialisti di Europa di fronte all'immane devastazione dell'orribile guerra [ ... J. Noi pensiamo che quanto piu l'Internazionale è ferita, quanto 52 bis « Il dibattito, che doveva scoppiare in seno al secondo Congresso dell'Internazionale, e trascinarsi via via fino al congresso di Livorno e oltre » - ha già osservato Enzo Santarelli (op. cit., p. 254) - « era, dunque già implicito non solo nel dibattito che si era svolto a Bologna, ma nelle posizioni ideali e sentimentali di Serrati, il capo spirituale e politico del partito socialista italiano, l'esponente classico e rappresentativo della tradizione socialista italiana, quale si era venuta enucleando via via attraverso le varie crisi dell'anteguerra e il laborioso travaglio della guerra». [corsivo mio] 53 P. Togliatti, Serrati, in VInternazionale Communiste, giugno-luglio 1926, ora in Momenti della storia d'Italia, Roma, 1953, p. 9-16. 54 Cfr. Avanti!, 21 ottobre 1914. 100 BibliotecaGino Bianco

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