Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

da questa formulato ai « compagni lavoratori » a conclusione del Manifesto per la neutralità, del 29 luglio 1914 2, l'Unione Sindacale Italiana avanzava: « Noi' non vi predichiamo un pacifismo imbelle e ·inutilmente piagnone. Noi vi diciamo invece di tenervi pronti a trasformare la guerra odiosa tra le nazioni nella liberatrice guerra civile, servendovi delle armi che vi daranno in mano pel fratricidio, ai fini -della nostra redenzione di classe » 3 • Tale dichiarazione (-che però cadde nel vuoto per l'affermarsi tra i sindacalisti rivoluzionari della corrente interventista di De Ambris e Corridoni) non solo stava ad indicare che il neutralismo « assoluto » era stato messo in discussione, ma voleva essere, altresf, la conferma della naturale tendenza antibellicista del proletariato organizzato. Da parte del Partito socialista, in verità, non era pure mancato l'invito a « tenersi pronti per quelle piu energiche risoluzioni che il Partito intendesse adottare in vista degli avvenimenti » 4; di fatto, però, l'agitazione socialista fu condotta con i metodi classici della pacifica 5 mobilitazione di opinione pubblica, assomigliò piu a una - magari accesa -· campagna elettorale che non a una leva di forze rivoluzionarie pronte ad un'azione energica e decisa. Giacinto Menotti Serrati - che per il momento occupava una posizione ancora secondaria nelle file del partito - non esitò, da parte sua, a mostrarsi decisa1nente favorevole ad una soluzione di sciopero generale nel caso di intervento dell'Italia in guerra. Segretario della Camera del Lavoro di Venezia, era stato tra i primi, agli inizi di giugno, ad accogliere con entusiasmo il segnale insurrezionale della settimana rossa e con ogni mezzo s'era adoperato per farlo rispettare. Ma, già da allora, quasi anticipando le sue posizioni durante il maggio '15, non era riuscito ad individua-re la nota caratteristica che era alla base di quei moti, ossia la spontaneità della rivolta, indipendentemente dalla politica adottata dal partito o, ancor piu, dalla riformista CGL. Il Bollettino dello ScioperoGenerale, diramato il 9 giugno dalla Camera del Lavoro di Venezia, retta appunto dal Serrati, mostra infatti come questi non solo s'apprestò fedelmente a seguire la linea titubante della CGL ma addirittura ne volesse esaltare la vivacità o la prontezza della lotta. « Venezia ha risposto magnificamente - inizia il documento suddetto - con uno slancio, con un entusiasmo tale che da anni non aveva idea [ ...] I lavoràtori veneziani hanno saputo mettersi alla testa del movimento proletario italiano, hanno scritto una 2 Eccone la parte finale: « Compagni lavoratori, raccoglietevi nei vostri circoli, adunate il proletariato in liberi comizi, ovunque il nostro partito ha la sua voce, in Parlamento, nelle Provincie, nei Comuni, alzate forte ed alto il vostro grido: Abbasso la guerra! Viva l'Internazionale proletaria! Viva il Socialismo! ». (Il Manifesto per la neutralità è riportato per intero in A. Malatesta, I socialisti italiani durante la guerra, Milano, 1926, p. 210-211.) 3 Ibidem, p. 25. 4 Cfr. l'ordine del giorno, in data 27 luglio 1914, firmato dal Gruppo Parlamentare Socialista e dalla Direzione del Partito, ibidem, p. 210. · 5 Indicativo, a proposito, l'ammonimento (contenuto nell'o.d.g. di cui sopra) « che ness~ patto segreto di coronati potrebbe far trascinare il proletariato italiano ad impugnare le armi al servizio dell'alleata per sopraffare un popolo libero ». 84 · Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==