Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

L'azione politica di · nel periodo della G. M. Serrati n·eutralità Dalla settimana rossa allo scoppio del confiitto europeo Dopo i fatti della « settimana rossa », lo scoppio della guerra europea colse il proletariato italiano in piena mobilitazione antimilitaristica. La minaccia del conflitto, negli ultimi giorni di luglio, trovò infatti il PSI compatto, concorde, unanime nelle sue prime deliberazioni. Tuttavia, la sua opposizione alla guerra risultò assai meno omogenea di quanto non lasciasse credere nel 1911-1912, quando la frazione« intransigente» aveva preso in mano la Direzione. Infatti, se pure al PSI va riconosciuto il merito indiscusso di essere stato l'unico· partito socialista dell'occidente europeo a mantenersi fedele ai principi dell'Internazionale, ribaditi solennemente fino a due anni prima al Congresso di Basilea e poi non rispettati da tutti gli altri 'partiti socialisti d'Europa, non possiamo altrettanto affermare che a tale rigidità di impostazione teorica corrispondesse una effettiva azione pratica. L'occasione bellica rivelò, piuttosto, come già il partito socialista covasse i sintomi di una organica impotenza politica, esprimentesi non soltanto nella sconfitta occasionale dinanzi alle agitazioni interventiste, ma nella incapacità, dimostrata già da tempo, dì elaborare un piano, di scegliere un proprio terreno di lotta, magari solo per soccombere, ma non senza aver tracciato una via. Il proletariato, del resto, mai come allora aveva rivelato tanta vivacità di ribellione; anzi, proprio in opposizione all'immobilismo .del partito e della CGL - già chiaramente mostratosi durante i fatti della settimana rossa 1 - vennero accolte, presso alcuni ambienti dominati dai sindacalisti rivoluzionari, voci di protesta che nettamente divergevano dalle piu recenti affermazioni della Direzione del PSI. Infatti, quasi in risposta all'invito pacifista 1 « Fra i dirigenti della Confederazione e la base operaia - ha scritto Luigi Lotti - non ci fu mai un distacco cosi profondo come nei giorni immediatamente successivi alla settimana rossa; mai i dirigenti si trovarono esposti ad attacchi piu brucianti». (Cfr. La settimana rossa, Firenze, 1965, p. 245.) 83 - . . BibliotecaGino Bianco

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