Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

piu che altrove per ragioni tradizionali ed attuali è sentito il bisogno di questa liberazione. Lo stato centralista parlamentarista, co_mpressoredi tutte le energie locali, militarista e burocratico, è per il nostro popolo un nemico che bisogna battere ad oltranza. E lo combattiamo oggi nella forma monarchica; ma dovremmo combatterlo ugualmen_tedon1ani nella forma repubblicana quando conservasse le caratteristiche attuali che ne costituiscono la essenza, contro la quale dobbiamo e vogliamo volgere le -nostre forze piu che contro la forma che ci interessa assai pocò. In altri termini non si tratta tanto di cambiare lo Stato monarchico in Stato repubblicano quanto di riuscire ad avere menn stato che ,sia possibile » 113. Cosa significava avere « meno stato »? · 1. sostituire al « centralismo il comunalismo od almeno un largo federalismo regionale »; 2. al parlamentarismo l'amministrazione diretta; 3. al militarismo « professionale e casermaiolo » le milizie locali armate al solo scopo della difesa; 4. alla « burocrazia parassitaria » il volontario concorso dei cittadini. Questa organizzazione politica che il De Ambris poneva come meta ideale era caratterizzata dal fatto che la massa esercitava direttamente i poteri e deteneva anche le armi ed i mezzi materiali per la difesa del patrimonio collettivo. La libertà ed autonomia di gestione potevano essere introdotte in un istituto politico come la repubblica e non certo in un ordinamento di per se stessQ personalista e accentratore come· la monarchia; occorreva però che la repubblica foss.e realizzata con la partecipazione della massa lavoratrice e non solo dalla borghesia e da caste militari. Questa repubblica avrebbe avuto a suo modello nessuna delle repubbliche già esistenti, ma piuttosto l'ordinamento dei ,éomuni liberi med~oevali. « Non si tratta di sognare l'impossibile resurrezione di forme e di ordinamenti tramontati da secoli, ma di riprendere il concetto del comune libero, forte, disposto e capace di lottare contro la tirannia dell'impero; per adattarlo alle esigenze della vita moderna, facendone l'organismo integrale, sovrano, assolutamente autonomo nei limiti del suo territorio, in grado di assorbire ;le funzioni utili dello Stato, fin dove non arriva il sindacato operaio, riducendo al minimo le competenze dell'organismo centrale fino a ridurlo ad essere soltanto il coordinatore e rinterprete delle volontà locali. La Repubblica insomma, dovrebbe essere, secondo noi, piu che altro una federazione di comuni liberi ». Di questa nuova società il sindacato operaio costituiva il nucleo essenziale « quale arbitro della produzione e dello scambio ». Ma perché il sindacalismo potesse realizzarsi pienamente occorreva un lento processo di maturazione. 113 Alceste De Ambris, La meta immediata, ne L'Internazionale, 4 luglio 1914. 75 BibliotecaGino Bianco

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