Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

.... per reclamare la liberazione di Moroni, Masetti, tutte le v1tt1me del mi-. litarismo ». Il comitato « pro Masetti » e contro le compagnie di disciplina si associò alla proposta invitando, con un manifesto, il popolo all' « agizione affinché « l'annuale commemorazione dello Statuto diventi per la gente italiana causa di rimorso e di vergogna, per aver tollerato che il governo ritogliesse ai cittadini i piu preziosi diritti civili già riscattati dalle tirannie del passato col sangue dei martiri e degli eroi » 80 • Analoga adesione diedero il Partito socialista, la C.G.d.L., il Sindacato ferrovieri, il Partito repubblicano e, naturalmente, l'U .S.I. . L'Internazionale del 6 giugno, pubblicando il manifesto del comitato « pro Masetti » e una lettera di Antonio Moroni sulle infamie delle compagnie di disciplina, esprimeva in un editoriale « la piena adesione alla manifestazione antimilitarista dell'U.S.I. che intende cosi affermare l'identità di pensiero e di azione con quanti si propongono di cambattere contro tutte le forze di schiavitu politica che salvaguardano il privilegio capitalista ». Il militarismo costituisce il mezzo piu terribile di violenza e di prepotenza di cui ogni governo borghese si vale per soffocare nel sangue le aspirazioni del proletariato e quindi contro di esso deve levarsi la pro- .testa e l'azione di tutti gli oppressi. « Domani - ne siamo certi - tutti i lavoratori veramente coscienti, che hanno compreso l'alta missione a cui li destina la storia parteciperanno ai comizi contro le Compagnie di disciplina, e questa larga e cosciente partecipazione dirà alla borghesia ed al governo - nel giorno sacro alla piu solenne menzogna costituzionale e... patriottica - che il popolo d'Italia è stanco di vedere i suoi figli maciullati nell'anima e nelle carni dal mostruoso mago militarista». Ma nei comizi, dati i pericoli della situazione internazionale che da un momento all'altro potrebbe esplodere, dovrà manifestarsi anche· l'opposizione ·piena e consapevole del popolo contro la guerra in maniera da indurre la classe dirigente ad un maggiore senso di prudenza. La voce del proletariato « si deve levare alta contro le mene dei pescatori di torbido s.empre pronti alle assassine speculazioni guerresche, per ricacciarli indietro nelle fogne delle loro impr~se criminali ». « Il proletariato d'Italia - continua l'editoriale - non vuole saperne di guerra. Ne ha avute abbastanza con quelle di Eritrea e di Libia e non sente il bisogno di prendersi nuove gatte da pelare per i begli occhi di Guglielmo di Wied o di Essad Pascià. Insieme al grido di abbasso le compagnie di disciplina, echeggiano ancora, dunque, quelli piu riassuntivi di abbasso la guerra e di abbasso il militarismo, per cui ,l'umanità ha versato lagrime di sangue, e milioni di esseri umani - nell'ora presente - vestono gramaglie, e sono privi di lavoro e di pane. Il significato della manifestazione di domani diventerà cosf completo. Contro i delitti del militarismo e per la libertà del pensiero oltre ogni restrizione ed ogni pastoia legale, contro la guerra e per l'affermazione solenne dell'internazionalismo della classe operaia affra80 A.C.S., Ministero dell'Interno, cit., D-2, busta 82, fase. 186, sottofasc. 11, telex 28 maggio 1914. · 63 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==