Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

In un'atmosfera di attesa impaziente il Consiglio Generale del Sindacato si riunf ad Ancona il 20 aprile. Esso si dichiarò insoddisfatto delle promesse del governo, ma pur deliberando di continuare l'agitazione, rinviò lo sciopero 77 • · Nonostante l'impopolarità di questa presa di posizione i rivoluzionari e la maggior parte dei ferrovieri mostrarono di accettare disciplinatamente gli ordini del Sindacato. È indicativo a questo proposito l'atteggiamento dei ferrovieri della sezione bolognese che approvarono un ordine del giorno in cui mentre sottolineavano che « i ferrovieri di Bologna» erano stati sempre pronti a « rispondere degnamente a quella qualsiasi azione che i dirigenti del Sindacato li avessero chiamati ad impugnare», tuttavia dichiaravano di accettare «per· disciplina » il deliberato del Consiglo e si impegnavano a sostenere la lotta per « strappare ad ogni costo al Governo 1 miglioramenti indispensabili richiesti » 78 • La « settimana rossa » Frattanto la situazione internazionale aggravatasi per la cr1s1 nei Balcani che poteva condurre da un momento all'altro ad un conflitto europeo, accresceva la tensione rivoluzionaria. I sindacalisti e le altre forze proletariè infatti si ribellavano alla eventualità di una _guerra, espressione degli interessi della borghesia, e si confermavano maggiormente nella volontà di eversione dello stato 79 • La tensione fra le forze sovversive era al culmine. Malatesta, Borghi ed altri dirigenti anarchici giunsero infine alla deliberazione di indire una manifestazione nazionale di protesta. Il 9 maggio 1914 dalla Camera del lavoro di Ancona fecero proporre « a tutte le organizzazioni economiche a tutti i partiti sovversivi » di organizzare per il 7 giugno, prima domenica del mese e festa dello Statuto « comizi pubblici in piazza 77 L'ordine del giorno approvato concludeva dichiarando che il Consiglio Generale « denuncia ai lavoratori, al paese, ai ferrovieri l'intransigente atteggiamento del Governo o della Direzione Generale, lo'pera subdola di certa stampa che ha travisato ad arte le ragioni del movimento dei ferrovieri; esprime la propria gratitudine a tutte le organizzazioni che offrono entusiasticamente la loro solidairetà alla rivendicazione della classe; ricorda ai ferrovieri che l'organizzazione stabili il giorno 15 aprile come l'inizio della agitazione che culminasse poi nello sciopero generale qualora il governo non avesse accolto i desiderata della classe; delibera di mantenere viva l'agitazione e prende impegni di portare il proletariato ferroviario alla vittoria con un simultaneo energico movimento di resistenza a quando la organizzazione lo reputerà opportuno». Dei 13 membri presenti al Consiglio generale, 11 votarono l'ordine del giorno, 2 se ne astennero. Cfr. Il Resto del Carlino, 21 aprile 1914. 78 A.C.S., Ministero dell'Interno, cit., D-2, busta 87, fase. 189, sottofasc. 11, telex 4 maggio 1914. 79 Corridoni in un suo ordine del giorno al congresso dell'U.S.I., nel dicembre del 1913, aveva richiamato « il proletariato al dovere di opporsi ad ogni costo e con tutti i mezzi al fratricida macello cui lo si vorrebbe mandare in omaggio ad interessi che riguardano la classe nemica » e aveva invitato « i sindacati aderenti a promuovere manifestazioni pubbliche ed a prestare il loro concorso a tutti quei movimenti nazionali ed internazionali che fossero per sorgere, accentuandone il carattere in senso risolutamente rivoluzionario». Cfr. U. Fedeli, op. cit., p. 645. 62 BibliotecaGino Bianco

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