Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

aumento in cifra assoluta di 22.135 soci e, in percentuale, del 22 % 48 • Nell'articolo Prepariamo i nostri istituti di conquista, L' I nternazionale del 6 giugno 1914, presentava in modo lusinghiero il bilancio dell'U.S.I. Dopo aver considerato -i consensi ricevuti ed i successi ottenuti dall'organizzazione, l'articolista commentava: « Non crediamo di afferma~ re cose esagerate dicendo che l'unico movimento veramente nazionale è il nostro», ed aggiungeva che « era veramente sentito il bisogno in me.zzo al proletariato d'Italia, di un organismo sindacale vivo e rivoluzionario, che raccogliesse tutte le capacità volitive e fattive delle masse lavoratrici per disporle e prepararle alle audacie supreme delle sue battaglie e delle sue conquiste ». Queste valutazioni peccavano di esagerazione e di eccessivo ottimismo, ma d'altra parte i sindacalisti avevano acquistato un'indiscussa influenza sul proletariato. L'aspirazione allo sciopero espropriatore, la risolutezza nell'affrontare le lotte di rivendicazione, la solidarietà di classe, l'immediato collegamento tra condizioni di sfruttamento e strategia politica rivoluzionaria erano fatti propri da masse sempre piu vaste di lavoratori, nel clima di insofferenza e di intransigenza classista che si era venuto a creare e che né C.G.d.L. né PSI riuscivano a rappresentare efficacemente. L'U.S.I. non costituiva sul piano quantitativo una seria competitrice per la C.G.d.L., forte di 384.446 associati, ma la sua presenza e le qualità della stessa costituivano un fatto da cui il riformismo confederale non poteva assolutamente prescindere. I sindacalisti rivoluzionari contrastavano con combattività e impegno la lenta e graduale azione organizzativa della C.G.d.L., della quale essi coglievano la crisi . Continuava infatti l'articolista de L'Internazionale: « È una crisi profonda di uomini, di idee, di istituti, si presenta l'agonia di organsmi che si disgregano per 'la loro stessa complessità e pesantezza. Privi di slanci e· di fede, cui si vorrebbe supplire con la ferrea organizzazione di ingombranti burocrazie, gli istituti confederali si disfano. Alla coscienza del proletariato - se pur mai hanno detto qualcosa - essi non dicono oggi piu niente; vivono senza espressione, sono corpi inerti, con la sola illusione di vita. Tolto il Partito Socialista ufficiale, nessuno crede piu alla virtu e alla virilità della Confederazione del Lavoro. Il proletariato che va in cerca della vita, sfugge la ghiacciante saggezza di questi cadaveri ambulanti. · Ora noi dobbiamo sapere approfittare di questo stato d'animo della massa e volgerla a noi, sulle vie della rivoluzione » 49. L'agitazione dei ferrovieri Nei primi mesi del 1914 due grandi motivi di agitazione trovarono uniti i gruppi di estrema sinistra, malgrado le intransigenze ideologiche 48 Ricaviamo questi dati dal Riepilogo generale cit. alla precedente nota n. 19. Nello stesso 1914 il numero degli iscritti alla C.G.d.L. era di 320.858 con una diminuzione di circa 6.500 unità rispetto al 1913. Cfr. R. Rigola-L. D'Aragona. La Confederazione Generale del Lavoro nel sessennio 1914-1920, Rapporto del Consiglio Direttivo al X ·congresso Nazionale della Resistenza V della -:.G.d.L., Livorno, 1921. Milano, s.d., p. 119-121. ' 49 Prepariamo i nostri istituti di conquista, ne L'Internazionale, 6 giugno 1914. 56 BibliotecaGino Bianco

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