I volontari nel Tirolo

r l volontari nel Tirolo 23 v. ROCCA· D'ANFO. - IL TIROLO. Il nostro viaggio, tuttochè faticoso, riuscì lieto per tutti. I due mesi trascorsi nella inazione non li rjcorda · vamo più, se non per ridere di tutte quelle lotte coi paesani, di quel!e baruffe nelle osterie e nei paesi meridional :, che erano il primo srogo ai nostri umori belligeri. Oramai avevamo bruciato anche noi i nostri vascelli, s'era ari·i v ati ad un punto dove nPanche Garj baldi avrebbe potuto persuaderei a tornarsene addietro tnogi mogi senza fa.r nulla. Trovarsi faccia a faccia con i tedeschi, avere una bella battaglia da ra contar·e, ·fors'anche una VJttoria per la quale saremmo stati celebrati, metteva in noi una smania, un'ansia, una febbre di correre, eh(; ci fac·eva dimenticare la stanchezza delle marcie, le D· tti fr·edde e piovigginose, la m~ serja de~. mangi~re. la scelleratezza del vino che i ladr-i forn 1tor-i ci somministravano e che il governo pagava per buono, la sudi· ~ ~ria di darci quattro soldi di paga al giorno. In quei momenti lì, perfino il colonnello çi diventava un po' meno antipat)co, percbè ce lo dipingevano per un fegataccio cb~ al fuoco 'Ci avrebbe cond0tti bene. · Non eravamo giunti a:r:1cora al · c~onfine; ma tutto ce l'annunziava vicino: e a. Sabbio, paesuculo inc.as ;ato là fra quei monti, com:nciammo a trovare le donne col ~tozzo, un gozzo co~iffatto che parevano altrettanti tacchini. Ve n'erano però delle bellocc~ie, e a una di queste domandai perchè avesserò sotto la gola qnel borzaccbiòlo mencio che pareva ripieno di ceci crudi. Mi rispose che non lo sapeva mica di sicu1 o, ma. che una volta ne domandò al curato, e qubsti gli disse che dipendeva dal- ' acqua, e che il gozzo era. la bellezza delle donne. Io per

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==