Memorie di un garibaldino

Memorie di un Garibaldino 57 Infatti gli avamposti più lontani ~vevane notato, fino dalle prime ore pomerid1ane, che le 0annoniere avevano messo i.L fuoco alle macchine, e che si disponevano ad avvicinarsi alla riva 1taliana. Credo che lo stesso colonnello si re.casse sur un poggio a speculare l'orizzonte con un suo cannocchiale, e che il desiderio di battersi gli facesse parere che le cannoniere s'erano mosse davvero contro di noi. Fatto sta che rimanemmo per qualche ora sotto le armi, in aspettativ.a di un nem:co che non si faceva vedere. Gl'impazienti ed i poltroni comin· ciavano a brontolare, molto più che s'era fatta notte e la brezza ci fischiava acuta nel viso e ci raggrinzava le carni. « Affed.didio, e' mi pare che faccia un f1·eddo birbone, e che si stia qui a chiappare le pispole » diceva uno de' più sussurroni, a cui nn altro rispondeva: « T' un ~ai~ e~ ct tengono qui ritti per far paura col cenc1o rosso agli uccelli . » - « La dica sor colonnello ( replicava un · terzo, la ci ha preso per villan cornuti che stiamo a badare al ricolto? )) - « Silenzio nelle file ! » gridava con una vociaccia di basso il Nicotera, che si spenzolava d1 sopra al suo cavallo per veder meglio nel lago. -- « C'ba egli ? o che crede d'essere il general Tact;te ? ~·· Ma un nuovo e più imper ioso comando pose fine al cicaleccio. Le cannoniere jntanto non venivano, e ;~vemmo ordine di coricarci: non mica però sotto le capannette di frasche, bensì all'aria aperta, col muso verso ter·ra, g!i occl~i dalla pal'te del lago, e il fucile sotto di noi tra le gambe. Si pareva tanti chinesi che aàorassero l' Imperatore Celeste, e vi so dire che una notte pass~ta a quel modo, senza poter fa.re alcun movimento, e sulla nuda terra tutta acqua e pozzanghere per la pioggia caduta, non fu delle migl1ori nottate della nostra vita arrabonda. Il giorno seguente, non avendo n11lla da fare, lo impiegammo ad abbattere i rami degli alberi, e con certe falci trovate nei campi tagliare alla radice gl' interi fasti per costruir poi i>oltde capanne. Avevamo nel reggimento falegnami, magnani e stipettai, sicchè in poche ore vedemmo sorgere capanne di una certa eleganza e d'una sufficiente solidità. Nessuno di noi calcolava in quel momento H danno che . recavamo ai poveri contadini sperperando a quel modo con ,una spietata prodigalità, i bei filari di alberi che ombreggiavano le v1e, o che sorge-.

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