Memorie di un garibaldino

.. ','\ r. MEMORIE DI UN GARIBALDINO r. . LA PARTENZA. Che andando' alla guerra si abbiano da itnparar molte cose, lo dissero tanti prima di me, che ripetendolo oggi non fo .che rubare una frase agli storici. Per conto mio, fra le tante che appresi, ques,ta mi rimarrà indelebile , nella memoria:· che si può andare alla guerra: coll'anima, piena d'ineffabiU e gaglial'de speranze, colle membra ·san~ e robuste. e tornare con un'amara delusion,e di più, e con qtiatebe costola fracassata di meno. Partii infatti corl·endo ·eon le mje buone gambe alla Stazione, e tornai a casa dòpo tre mesi con le stampelle, diciamo meglio, con due lunghi bastoni di legno greggio sormontati a traverso da un troccolo, a cui si volle dare il nome orgoglioso di stampelle. Eppur·e, se Dio m'aiub, e se le gambe giovanili ritroveranno relasticità d'una volta~ il fremito delle battaglie mi parrà ancora la voce diletta d'un <~aro amico che mi r1chiami al mio posto. Mi s'è sfrondato nelle mani· quell'albero ideale di poesia, che vagheggiai negli ag1tati sogni d'un~ gloria che mi pareva immort~1 1e; ho pianto· di rabbia., di dolore e di crepacuore; ma sento che i propo~ 1 ti sono rimasti gli stessi, e nell'animo mio veggo anco t·a un p unto sereno e luminoso. qualche cosa che soprannuota agli errori degli uomini e a lle fHrfa~­ t;jrie dei ribaldi, corne una stelia del cielo, che dalle nn-' . l l i

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