Giuseppe Mazzini 33 predicato attivamente la propaganda italiana in Inghilterra., ma anche stampati lavori di grande rilievo, r1uscì a dar vita ad, un nuovo giornale che intitolò Pensiero ed Azione, stampatosi dal 2ettembre del f)8 al maggio 1860. In uno dei primi numeri cornparve J'1:ndirizzo a Vittorio Emanuele. Ma poi~ scorgendo l'a direzione ehe prendeva il moto dell'Italia intesa ad emanciparsi per forze altrui e chf nel mentre accettava il programma, permetteva che Napoleone ritenesse Roma, rj_velò pel primo l'esistenza del trattato di Plombières, col quale, assumendo il coma.ndo generale degli Q.Serciti alleati, Napoleone JII sarebbe venuto in Italia ad aiutare la guerra d'indipendenza; e naturalmente pose a nudo le gravi conseguenze che quel trattato avrebbe recato pei destini della patria, tanto più che Napoleone lo avrebbe violato a seconda che i suoi particolari interessi domandavano; e «ominciò" una serie d'articoli e d'avvisi al popolo che ' dapprima disprezzati e derisi come fomite di stolte paure rivelarono poi come l'alto concetto nelle profezie avverate. Ma egli combatteva il trattato del Piemonte colla Francia, non come repubblicanv, ma come patriota e cittadino; sì che nella lettera a Cavour, al re, ai ministri piemontesi, non rimprovera loro che di non aver fiducia nel paese e di non voler compiere - unendosi allo stra· niero - l'unità, ma formare un regno bore~le in Italia... Pure la guerra si fece; e i due eserciti piemontese e francese, compirono atti ammirabili; ma quando Napoleone vide che il progetto da lui nutrito rendevasi impossibile in pratica, stante l~ unanime aspirazione degli italiani alla completa unità, infranse d~un tratto i patti, tradì gli al1eati a cui aveva prome2so di andare almeno fino a Venezia, e colla pace di Villafranca., lasciò all'Austria calpestare Ja metà della terra che prima occupava, e ritornò in Francia esigendo, per compenso dell'intervento, parecchi milioni in denaro, Ni%za e Savoia, e qnel1a ::; - Mazzini.
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