Ernesto Mezzabotta - Il 1848

.. 46 BIBLIOTECA PATRIOTTICA sapea giovar·e alla cosa pubblica, rassodare la tranquillità interna, e guadagnarsi ad un tempo l'affetto de' Romani. » E, na1~rato degli arresti di quegli sgherri che avevano apparecchiato sì orribile scempio, lo scrittore prosegue: «Gli arrestati sono la maggior parte Faentini del borgo, armati e con forti somme; dicevasi inoltre promessa, a . chi meglio si fosse distinto nei disordini, una convenevole ricompensa, ìl prezzo del sangue. Nella notte del • sabato e la domenica, il popolo, i civici e i carabinieri ne discoversero e presero di siffatta razza quaranta circa. Un impiegato di polizia, sorpreso e arrestato dalla guar- . l d:a nazionale dietro il palazzo Chigi; mentre cercava na· scondersi, gettò un pacchetLo dentro una cantina, il quale conteneva molte carte di grave importanza e un pugnale col solito motto. Parecchi de' nominati nella notte del 15 protestarono della loro innocenza con altre note affisse, stampar·ono professioni di fede. Il colonnello Bini, antico soldato dell'impero, e comandante il battaglione dei cacciatori, percorse i corpi della guardia nazionale colle lagrime agli ocvhi, giurando sè ignaro di tutto,. supplicandb un processo, deplorando il perduto amore dei suoi fratelli. E i pubblici applausi lo lavarono d'ogni sospetto. Il tenente Giannuzzi, de'carabinieri, che stava assente, appèna udita l'accusa, volò a Roma, si costituì in carcere, chiese processo, invitando all'accusa i Rom.ani. E talme11te la verità e it dolore deH'onest'uomo improntavano il su0 linguaggio, che da quel punto ciascuno reputollo innocente ed immeritevole di sì rea ~ fama. Il Muzzarelli, fratello del mon9ignore, amantissimo d'ogni poe sia., senza l' intervento dei principi Rospigliosi e Ales- 1 } l ·

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