Ernesto Mezzabotta - Il 1848

' ' , l 36 "' BlBLlOTECA PATRIOTTICA ciati ·come durante run diverbio finto di que' malandrini, i ' . . loro compagni avrebber gettato a' piè de' soldati pugn~li adorni dell'arme papale, onde gli ufficiali ini.ziati nella congiura potesser gridare : - Si assassinano i soldati ! - · Quasi ciò non bastasse, avrebber dovuto spalancar e le carceri a molti galeotti, perchè infuriassero nella strage. E mentre una fiumana di sangue c )rresse per Roma, i capi della congiura dovean circondare il pontefice, simulando così dl proteggerlo dall'ire popolari per trarlo volontario od involontario a Napoli. E d'ugni rea opera accusare i liberali all'Europa tutta. « La mattina del 15, Roma pareva ed era abbandonata a sè stessa. Il cardinat Gizzi avea lasciato il suo posto, ed aspettavasi il cardinal Ferretti, nuovo segrt:tari.o d1 stato; la polizla si taceva e lasciava fare, rea d'insènsib1le indifft>renza, se non di pensato ozio e di tradimento; b., milizie si eran r,tratte nelle loro caserme; le giunture del corpo governativo eran tutte scommesse, ognj suo membro inei·te, , cancellat;o il prestigio mor()le della giustizia costituita; e la1pubblica v1ta, senza gagliardia, senza ' voce, perduta fra l'incertezza, scomposta nelle sue parti , concessa all'arbitrio degli eventi, già stava per isprofondarsi in abisso, che non si avrire potuto ' riempiere e chiudere se non di c~daveri. Il quindicesimo giornJ di luglio fn quinrfi a Rvma giorno terribile di sgomenti e di sdegni, di terrori e di minacce, d'inaspettate rivelazioni e di leggende. Il popolo era tutto per le vie e pe i.· le piazze, discutendo le speranze di salute, narrando le proprie scoperte, ricordando le antiche offese, fortificandosi · al~"odio con le nuove·; e una vampa di sdegno pezo. correva di petto in petto riardeva l'anima di quella va- , l

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==