Ernesto Mezzabotta - Il 1848

30 BIBLIOTECA PATRIOTT~CA ficace a 8cuotere il credente, e a fare di lui il traduttore della Vita di Gesù, di Rénan. Ecco ora il suo ra cconto : « Narravansi terribili cose; la più sozza plebaglia venduta segretamente ai nemici del nome italiano; Roma e le provincie esaminate e percorse da sagacissimi agenti di Vienna; molti e molti agguerrirsi a tumulto, chi pungendo le jre, chi prepar ando le occasioni, chi apprestand·o le armì, chi assoldando le braccia. N è ad acuto sguardo potean sfuggire gl'ind~z i della tempesta. Il tuono muggiva, le onde si rabbuffavano , s'addeEsavan le nubi; ma d'onde il vento p rocelloso soffiasse, da qual lato dovessé precipitare la prim~ folgore, niur..o sapeva. Fra i vetturali romani e abbruzzesi, per gelosia di mestiere, non recente è la ·gara; taluno si piacque rimescere in quel pan· l tano; e a codesti g iorni i riscalducciati rancori manifestavansi in liti della plebe più rotta con gli abbruzzesi insnltandoli per dove passavano, provocandoli a risse con villanie e con percosse, tt;aendoli spesso di seggio. La misericordia di Pio abbracciò gl'Is raeliti, che, a vivere condannati in angusta e maledetta contrada, lamentavansi a Roma nella cattività babilonica, e vivean di disprezzo e di lagrime. In su i primi di luglio taluni s'affacendavano a risuscitare nel popolo gli odii religiosi, i vecchi pregiudizi, e aizzavan le donne, p~rchè spronassero i loro fratelli e i loro consorti, impedissero agli Israeliti di varcare il recinto, che il pontefice stess,o aveva dischiuso. In un luogo le moltitudini minacciavano distruggere le macchine delle grandi manifattdre, come nei paesi del vapore e dell'industria, in un altro accennavano · di scagliarsi contro la proprietà, e vendicare su i ricchi

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