Ernesto Mezzabotta - Il 1848

18 BIBLIOTECA. PATRI01'T1CA In alcuni luoghi scorsueil sangue, specialmente !lel Bajen ; e di quel sangue si macchiò la spada che ora, lavata e purifi cata nel sangue nemico, pende al fianco del rinovatore dell'impero Germanico, di 3uglielmo il Vittorioso. Finalmente le cose, bene o male, si accomodarono. Fu· rono abolite le vecchie diete feudali ; si creò a Francoforte un Parlamento germanice>, al quale ~ssistevano, come votanti, i Del€gati dei varii stati tedeschi, e il vicario dell'impero, arciduca Giovanni d'Austria. E siccome lo spirito profondamente pratico dei Tedeschi faceva loro comprendere l'impossibilità di creare una repubblica jn un paese profondamente monarchico e feudale, e popolato da quaranta milioni rli persone, si pensò a ricostituire l'impero tedesco, offrendone - in' odio all'Austria - la corona al re di Prussia. Questi rifiutò; e l'Europa tutta rimase io. Rospeso, aspettando gli eve~ti' della guerra. Le sorti del mondo dovevano essere decise da due battaglie, e tutte e due combattut~ dalle truppe imperiali d'Austria; una nelle pianure ungheresi, l'altra sui ··ampi lombardi.... Così su tutti i troni, salvo quei pochi do ve sedevano sovrani illuminati e onesti, la paura era grande. La rivoluzione in Austria aveva prodotto ~u quei tira~ nelli l'effetto di terrore che produce il terremoto. Si sentivano mancare sotto i piedi il terreno solido, si sentivano sprofondare nell'abisso.

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