Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

50 nistri si "antaggiarono per ricchezze, che i vescovi furono così tenaci vendicatori del dritto che 'aJlora aveansi sulle dcci me, da diniegare i sacramenti, colliPREso PURE IL BATTEsrnio, e da infliggere scomunica a chi non le pag asse; cosa che dispiacque assaissimo allo stesso imperatore Giustiniano, come si ricava dal l. 59, 51. cod. de episc. et clet'. Oggi per le sorti ùei parrochi, e le strettezze a che intempestive innovazioni hanno messo alcuni di loro , non addimostrarono compassione di sorta. E sì che potevano far si avanti con un certo coraggio; in quantochè le leggi toscane davano loro facoltà a giudicare se le chiese parrocchiali godessero del pieno della congrua , e perciò potessero aver dritto o no alle decime. Se non volevano soccorrere di moneta, e rinnovare i disusati esempi di carità dei primi aurei tempi della chiesa, potevano largheggiare di aiuti mora! i, che costano assai meno . - Hanno fatto peggio. Tal uni a chiese di loro nomina, e che uni camente sul decimario si sorreggevano , ricusavano fino questo indi spensabile e solo modo di sussistenza, di cendo che il governo l' avevlt abolito. - Dunque quando il conto torna, il Governo si riconosce. Ma quando si vuole puntellare il nominale potere civile del papa, e colpire di traverso le presenti novità , allora il Governo non conta più un frullo. -È quel benedetto interesse che può fare a tempo lega apparente anche con Ja politica , ma schiaffeggia sempre la carità. . (D) ì~ forza confessare che l'indirizzo preso dal

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