Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

!6 GIUSEPPE MAZZIN! di S. Pietro; e un dì o l" altro la bandiera della libertà sventolante sul tempio, lo caccerà anche da quell'asilo. Non gli avanza che una sc.omunica imprudente, arme , vecchia, logora da tre secoli - ed egli ha gittata quell'arme alla cieca co)'D.e un fuggente. « La rovina del papato era inevitabile ne' fati dell'umanità, e rivela intanto l'azione d'un elemento sociale finora negletto, e che minacci~ vendicarsene; l'elemento popolare. - Il papato fu potenza un tempo ·perchè s'appoggiava sul popolo. Costituiva solo un centro visibile d'as~ociazione. Riconosceva in certo modo il principio di capacità, escludendo ne' primi tempi l'aristocrazia, aprendo il varco all'uomo del popolo, al servo per giungere alla dig·nità ecclesiastica. Tenea guerra contro il feudalismo : guerra contro il principato : opponeva il pastorale allo scettro. Però il popolo, in Italia principalmente, era guelfo ; come nell(· altre contrade d'Europa si stringeva al trono, da dove i re guerreggiavano ad abbattere il predominio dell'elemento signorile. In seguito, quando, spento e senza · trionfo Giulio II, ultimo grande fra i papi, i pontefici s'avvidero che il popolo cominciava a sentirsi potente, e attendeva il rivelatore dei suoi destini d'altrove, che dal Vaticano, si diedero a collegarsi coi re. Quest'alleanza ineguale, stretta tra il principio guelfo e il principio ghibellino, nemici giurati per secoli , è la prova più convincente della rovina papale. Del resto, il tarlo era dentro all'idolo, e il papato assunse il germe della propria condanna, quando assunse ed ampliò il dominio temporale. Le religioni hanno bisogno di starsi supreme in una sfera intellettuale e morale. Il contatto ' de' fatti e de' fenomeni materiali le uccide rompendo ·'

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==