Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

1 ~ LA TOBHE DI l'Wì\Z.\ addosso vi avrebbe cacciato in prigiol1e otto con cmquc (G). O concilio di gente, che tl'emaodo per ogni vena ti accostavi al venet·ato avello, gitta via la cieca superstizione , c scassinati i marmi convet·tili in mortai c 11uivi dentro strizza l' idolo bugiat·do. Alla croce di Dio; quando un popolo viv~ nel mondo cui possano dirsi queste sacl'ileghe insanie senza ch'egli se ne vergogni, o punto se ne commova; quando un ossesso siffatto può aggirarsi f1·a codesto popolo senza pericolo di essere preso, c messo in hucato dentro una potte d'inchiostt·o, tu puoi bandire risolutamente : il finimondo si avvicina; io t'iconosco i segni. = Severo col petto ansante, e su le labbra la spuma, lasciò cascarsi giù sopra un banco di piet.t·a, ma Eleutcl'io, poichè vide t1·asc01'so spazio convenevole di tempo, con voce pacata soggiunse : = Se io pet· così fatte miserie potessi sentirmi commosso, vorrei grandemente sdegnarmi teco, Severo , colpevole agli occhi miei per avere dubitato che Dante Alighieri potesse ricevere oltraggio da Alfonso Lamartine. Che Dio ti aiuti ! dimmi; se mentre passa il sanlissimo Sacramento per la via una bestia, mettiamo un asino, calcando con la zampa gt·ave la terra ne facesse schizzare una zacchera, che andasse pet· lo appunto a impillaccherare il Santo dei Santi, riputeresti dicevole e giusto porre addosso allo sciagurato asino l'accusa di sacrilegio ? Talora avrai visto i ragnateli tmmare l'odiosa tela su gli angoli della tavola rappresentante la immagine di Colei, che assunta in cielo dagli .\ngioli, ebbe vit·tù di ricondurre in terra il pennello del Sanzio; or tu mi conta che cosa facesti ? Per_avventUJ·a pt·ovocasti a singolare certame il ragnatelo? Non lo penso, bensì strofinando con la spazzola la lordm·a, più

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