Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

L.\ TOHHE Ili :'ìù i'iZA 11 IJ·eula 11011 ue aspetti. Giù dell' arca , dte ti eresse il cavaliere Himbotti, Niccolò !Uacchiavello, svegliati dal secolare tuo sonno c p[·esenlali al tribunale di lllonsiwt Lamartinc con la coeda al collo e la croce in mano; confessati colpevole del non averti egli saputo leggere; renditi in fallo pet·chè quando anche costui avesse saputo leggerti, non possedeva cet·- vello capace a comprenderti : misfatti entrambi picn'3menle tuoi , e dalla spietata vanità francese non perdonabi.li mai; se vuoi che le tue ossa dormano in pace senza pauea, che nessuno venga a tuebarlele mai sino al giomo del giudizio, e dopo il giorno del giudizio anco meno, fa che ti sieno sepolte nel medesimo camposanto dove giacciono la fama e le opere di iJionsieuT Lamartine. Aggrondatlue non valgono ombra sdegnosa di Dante Alighieri , affrettati via a ~on)parire d·avanti al nuovo l\linos Larnarline, il quale .per non parere diverso dall'antico, giudica a volla sua con la coda; t'assegnali a sentirti dire, che male milioni di generazioni morte appellaronti, e milioni di generazioni viventi li appellano padre, o se pure ti ostini nella paternità lua contentati sentirti salutare genitore della Gazzetta di Firenze~· antenato dèl Pedani defunto, dello abate Casali vivo, e nulla più. Così è; pf'imo gazzeltiere di Fit·enzc, A1onsieur Lamm·line lrovò essere stato Dante, anzi cet·cando meglio trovò Afonsicur Lamal'line, che per sessanta versi circa andò salvo dall'oblio il poema sacro della Divina Commedia. Seco-- li, che passando dinanzi alla sacra tomba dell 'Alighieri inclinaste il vostro vessillo, come fa l'alfiere al cospetto del capitano, guai a voi se non vi foste a questa ora riparati nel grembo della etcmitù, imperciocchè se JJ!on- .~ieur J_,;ullartinc giunge,·a iu tempo per Ulc!ten i le mani

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