. •' 4:7 perare; mi premeva altresì di esporrè quello che ho' potuto fare per l'amministrazione delle :fìnl:lnze, quello che infine v'ha di nuovo in fatto d'istituti o di leggi che possano contribuire all'incremento della ricchezza pubblica. Ma poichè, o signori, mi avete con tanto benevola attenzione ascoltato, lasciatemi dire una parola an- · cora sulla condizione economica del regno , e con questo io chiuderò il mio discorso. Signori, io credo che la condizione economica del regno sia notabilmente migliorata, sopratutto nell'anno corrente, come accennai l'altro giorno rispondendo all'onorevole Bertani in una discussione politica. Io credo che non solo moralmente, ma materialmente l'Italia abbia fatto in quest'anno molti e grandi progressi. Io non parlerò delle strade ferrate. Sene sono aperte nel1863 più che nei tre anni precedenti insieme sommati, e noi abbiamo ora più di tre mila chilometri di strade ferrate in esercizio in Italia; altri tre mila e cinquecento chilometri sono in costruzione o in istudio. Il mio onorevole collega il ministro dei lavori pubblici vi presenterà fra breve un quadro delle strade ordinarie, dei ponti, delle opere idrauliche, dei fari -che sonosi compiuti nel 1862 e 1863, e da questo quadro voi vèdrete che in questi due anni si sono spesi dallo Stato 46 milioni in istrade ordinarie, 7 milioni in lavori idraulici, 34 milioni in porti e fari, senza comprendere i lavori di bonifiche nel napoletano e in Toscana, il traforo del Cenisio ed i lavori dell'arsenale della Spezia.
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