58 IL PASSATO DEL MONOPOLIO milione e mezzo: includendo quelli che non 1avorano 1 sette milioni d'uomini sono direttamente interessati alla riforma della proprietà territoriale nell'Oudh » ("). Sicuro, questo grido di riforma si leva oggidì in ogni paese, e tanto nelle contra.de invecchiate al dispotismo e al monopolio, quanto in quel1e in cui essi sono stati di fresco importati dalla civiltà europea, insieme con la tubercolosi, col vaiuolo e con l'alcoolismo. Le Land Leagues esistono non solo in Iscoz.ia., in Irlanda, nella Galles ed in In~hilLerra, ma se ne è fondata una financo a Melbourne (Australia), che intende indurre lo Stato a non più alienare le terre al dominio privato, ma a concederle soltanto in fitto; e un'altra sulla costa orientale della Nuova Zelanda fra' Maoris , promotore i 1 figlio d'_un capo tribù venu lo a studiare a Londra. I Iam0nti contro il monopolio della terra esercitato da Compagnie o da grandi e piccoli speculatori,- che, ben in teso , non son mai i primi coloni e coltivatori del suolo d'un paese nè i discendenti di quelli - sj fanno sempre più alti e acuti in America, in Africa, in ogni angolo abitato del mondo. In tu tli i paesi, adunque, la legislazione moderna ispirandosi al p;·incipio della libertà del comme1·cio, ha dato carta bianca al monopolio. Essa, in fatto, ha spogliatole comunità i ~ontadini gli operai a favore della classe de''monopolisti che i Go_verni di tutt' i tempi e di tutt' ipaesi portano in palma di mano. Or, sebbene il movimento di svincolo fosse già sta.• to inizialo precedentemente, pure esso è stato per lo meno precipitalo dalla grande rivoluzione industriale avvenuta nella prima metà di questo secolo per effetto. della invenzione delle macchine,--un avvenimento cheha spostato il fulcro dell'economia trasferendolo dall'agricoltura a }l'industria. Qual vasto campo abbia aperto l'invenzione delle mac ~ (•) Thornton, In•iian Public ,vorks p. 218. BibliotecaGino Bianco
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