Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

IL PASSATO DEL MONOPOLIO 51 stenza, come il frumento , la carne , ecc. l' esercizio delle industrie di qualunque genere, tulLo fu sottoposto al monopolio del feudatario : ogni cosa cadde ne' suoi artigli. De Tocqueville alla sua volta ha riunito insieme le doglianze degli agricoltori proprie.tari i di Francia prima della Rivoluzione, per monopolii cui erano soggetti. Egli adduce una le.ttera di un agricoltore all'Intendente, nella quale si afferma che l'intero paese è oppresso da im• posizioni; la più gran parte della terra deve un settimo del suo grano ; altri devono vino ; uno deve mandare un quarto del suo frutto ecc. « Io so, dice l'agricoltore, di strane tasse sul pane, sulla cera, su' porci, sulle corone di rose, su' mazzi di viole, sugli sproni d' oLtone ecc. >>. De Tocqueville enumera anche fra le doglianze che un contadino non può passare un fiume senza pagare, e non può molire il grano che nel mulino del padrone. « Financo nella fossa - esclamq, lo Scherr, descrivendo alla sua volta la condizione del con Ladino tedescol' ingordigia feudale perseguita il povero con ladino, per ché toglie al morto il miglior pezzo del vestito e del lelLo, se ce n' e )>. La miseria del popolo cresceva a dismisura, le carestie erano frequenti: le rivolte si succedevano sempre più formidabili. 1 varii espedienti escogitati per riparare al male estremo della fame, come appalto generale della vendita del pane , panizzazione pubblica , tariffe o voci , caricatoi e magazzini d'abbondanza, tornarono a vantaggio ed esaltazione maggiore del monopolio. « L'assisa è un centro d'unione e di complotto per i venditori, perchè es· sendo essa la base del guadagno e della perdita comune , quelli convengono facilmente in tutto ciò che può servire ad aumeatarla C) ». (•) Cantalupo, dell'Annona p. 178. BibliotecaGino Bianco

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