Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

FALLACIE DEGLI ECONO:\lISTI 145 consumazione ha il suo limite. l< I prodighi , dice lo stesso Stuart Mill , non riescono sempre a consumare tutto ciò che spendono. La loro abituale indolenza, il loro poco ordine e cura li lasciano esposti al furto ed alla ruberia di tutti quelli che li circondano (intendenti, amministratori,ed anche semplici domestici).))-Bisogna però concedere che i capitalisti oggi hanno appreso ad essere« prodighi con cura ed ordine». Se non che qui viene un altro ordine di r3:gionamen• ti. La consumazione diminuisce a misura che dalle cose necessarie passa alle cose utili o di lusso, essa perde in intensità una parte di ciò che guadagna in estensione. Il ricco consuma qu·asi per intero le quattordici vivande che compongono giornalmente la sua mensa; ma se egli cangia dieci volte al giorno abiti non li consuma, a meno che non voglia buttarli nel fuoco, a guisa di suttee indiane. V'è poi un punto in cui la consumazione cessa di essere un piacere, e diventa una ·pena, un fastidio e un danno. Ordinariamente non si sale che lentamente nella. scala della consumazione non necessaria , mentre si scende precipitosamente pur troppo. Cosicché chi è abituato ad un certo grado di godimenti non solo non sof 4 fre a non moltiplicarli d'un colpo, ma soffrirebbe anzi a fare il contrario C'). Ora il fatto è che tutti quelli che aumentano le loro fortune impiegando una parte de'profitti de'loro capitali nella riproduzione, ossia tut-- (") Lo Tchernychewsky osserva che la moderazione e la tempePanza hanno ne' loro 1.:isultati s~essi la giusta ricompensa. « Ammettasi che un uomo possedesse una scattala di confetti di cinque libbre; oggi egli non ne ha mangiato tutto il contenuto, ma sol• tanto mezza libbra; com'egli è ricompensato della sua temperanzai Prima col non aver guasto lo stomaco, poi con avere per domani e posdomani un avanzo di dolci. » Jn questi limiti il risparmio è vantaggioso a chi Jo fa e alla società; ma a parte ogni considerazione morale, una sana economia non può approvare nè il risparmio dell'avaro che consuma il suo organismo per non adoperare la ricchezza che ha tesoreggiato, nè quello del capitalista che peringrossare le sue speculazioni smunge ed ammazza l'operaio. BibliotecaGino Bianco

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