Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

• 136 FALLACIE DEGLI ECONOMISTI parte per il proprio mantenimento, parte ad ingrandire la sua intrapresa, e ad accumulare un fondo di riserva per la sua vecchiaia e per la sua prole. l\Ia <lacchè il capitalista o proprietario reclama per sè una parte di prodotti della produzione, non è detto che il prodotto superi i bisogni o le spettanze degli agenti vivi della produzione, sì da devolversi di dritto agli agenti morti - il capitale o la terra. Qual' è la porzione de' prodotti ricavati dalla coltivazione d'un terreno , che possono giustamente reclamare per sè il colono , per aver raccolto sotto i suoi ordini un numero di lavoranti, comprato strumenti e semenz~, ammassato il ricolto ecc. - (funzione meno inutile- certamente di quella d'un proprietario, ma pur molto diversa dal vero lavoro !), e il contadino, senza la cui opera certamente nulla o quasi nulla sarebbe stato prodotto? Andiamo più in là fino all'a-rtefice che ha costruito un aratro, e domandiamoci qual' è la quantità di grano che gli verrà ceduta peril servizio che egli ha reso alla coltivazione? E come mai senza previamente estimare le spettanze del colono, del contadino e dell'artigiano si potrà asserire l' esi• stenza d'un'eccedenza della produzione e attribuirla· perdritto d'accessione al proprietario del suolo? Niente di più assurdo che i 1 supporre che la natura voglia dare un premio al proprietario non coltivatore o all'ozioso capitalista ! · L'altra teoria poi, quelJa di Carey e di Basliat, vera a parità di possessi, cioè in uno stato d'uguaglianza di condizioni· e di socialità del lavoro , non ci dice come la proprietà frutto del lavoro sia passata nelle mani d'un uomo ad hoc, d'un possessore quand méme , d' uno chepuò d_ire : possideo quia possideo, anzi esisto perchè possiedo, e possiedo perchè esisto; essa non scioglie l'enigma della Proprietà individuale ch_e uscita, secondo essa~ dalle mani del lavoratore, è andata a ridursi nelle mani del proprietario, l'instancabile parassita della produzione. È un bel dire che l'utilità naturale è gratuita; ma il BibliotecaGino Bianco

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