90 --------------- Epicarmo Corbino del to,rnaconto economico da loro applicata con una meticolosità incredibile. Cominciano tante volte con un piccolo capitale, iscrivendo il resto del valore a pegno sulla nave, e si sforzano di guadagnare tanto, quanto occorre per libeTarsi del debito - in modo da divenire esclusivi proprietari -; da un piroscafo piccolo e vecchio passano poi ad uno più grande e moderno, poi ne acquistano due -e poi un altro fino a diventar armatori di una modesta flottiglia che dà loro l'agiatezza; - ed è gente che ignora i premi e le sovvenzioni, che non se ne pr-eoccupa, che desidera solo di essere lasciata tranquilla e di non essere ostacolata. Non saranno navi modernissime, non saranno nuove, ma sono n8"i cheadempiono alla loro mansione nel quadro complesso dei trasporti, e costituiscono un impi-ego economi-co per ecceHenza perchè si può,esser sicuri che q-uelle navi rendono, e rendono molto i capitali impiegativi. Ora, ai protezi,onisti ad oltranza questo tipo di navi non è trop·po simpatico; ossessionati dalla preoccupazione di v:ol-erela grande marina, ,per la supposta necessità dell'economia nazionale, essi si lamentano che trattasi di navi piccole e vecchie e, dimenticando che hanno un ottimo rendimento economico, vogliono abbandonarle_ per avere le navi nuove e grandi. Desiderio questo rispettabilissimo, ma che dovrebbe avere un contenuto ·economico, perchè alla fin fine noi non possiamo ostinarci a volere una marina per il gusto di poter di-re: Che bella marina mercantile che ha l'Italia! Se questa soddisfazione ci dev·e costare qualche cosa o economicamente o finanziariamente, noi abbiamo bene il diritto di veder-e se la stessa somma possa essere più utile se spesa .altrimenti! Certo non è a sperare che .attraverso la forma individuale della ind,u-stria dello armamento la marina aumenti eccessivamente; oggJ la tendenza delle industrie è verso la concentrazione, ed è certo che le grandi comBibhotJc., Gmv B1ancl,
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