Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

I Marina mercantile italiana? 89 percentuali spettanti alla marina societaria ed a quella individuale. Se gli armatori individualmente hanno aumentato i loro investimenti in navi, vuol dire che l'impiego primitivo non è stato trovato poco redditizio. Si pensi i11fatti che negli armatori piccoli l'investimento assorbe tutti i mezzi di cui essi dispongono, e spesso, attraverso un armatore, sono i risparmi di tutto un paesetto che affluiscono al mare. Anche se si tiene conto del fatto che nei 4 anni dal 1910 al 1914 sui risultati dell'industrja dello armamento abbia influito la guerra libica, che fece arricchire parecchi armatori, l'osservazione ha sempre -un valore non trascura.bile. I risultati delle Anonime non sono i migli,ori o per incoraggia.re i risparmiatori, ma mettendoli a confronto con quelli dei singoli armatori se ne può trarre qua,Jche utile ammaestramento. Mentre la grande società anonima ha spese generali non indifferenti, l'armatore piccolo, che dedica tutta la sua attività alla sua nave, grava l'azienda di minori spese generali. Bisogna vedere all'opera questa gente per convincersi della inutilità dèi sistemi protettivi finora adottati. Essi vivono della loro nave, la seguono con l'anima dappertutto, perchè quella nave è per loro la speranza e l'incubo; tutta la loro attività è rivolta a l'idurre al minimo le spese, compatibilmente con le esige-nze tecniche della navigazione da loro perfettamente conosciute, perchè sono uomini di mare che sul mare hanno vissuto parte notevole della loro esistenza. Limitano l'equipaggio al puro necessario, leticano continuamente per risparmiare sulle paghe, forzano il tempo per giungere più presto al porto di destinazione; caricano al massimo della portata, per sfruttare tutta la capacità del bastimento; si rompono in quattro per· evitare che la nave perda un minuto di tempo più del necessario, e tutto ciò per obbedire alla ferrea legge

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