Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

88 Epicarmo Garbino Ma noi non crediamo che questo giudizio- debba essere l'ultimo in una materia così complessa e difficile. Le navi di prop1:ietà delle Società di Naviga:,;ione sono una frazione importante della marina mercantile, ma . saio una frazione. Ad esse appartengono infatti le navi addette ai servizi sovvenzionati, quasi tutte quelle adibite ai servizi di emigrazione e parte della cosiddetta marina da carico. L'industria· individuale ha però ancora da noi un'importanza tutt'altro che indifferente: basta peùsare che ·su 432 piroscafi esistenti al 31 dicembre 1914, per una stazza netta (),Omplessiva di 576.570 tonnellate, formanti la marina da carico, solo 37 oon 83.702 tonnellate appartenevano ai 4 soctetà anonime, fra le quali era compresa la « Società Commerciale Italiana» di cui era anima e gran parte un grande armatore genovese. Tutto il resto della marina da carico apparteneva ad armatori diversi o a piccole società di cui nessuno possedeva piroscafi per ,un tonnellaggio complessivo superiore aUe 5000 tonnellate. Se passiamo poi alla marina a vela è lecito affermare che · tutto il tonnellaggio che la compone è proprietà individuale e non societaria. Il rendimento scarso ri.cavato dai bilanci delle Società Anonime va, perciò, messo a confronto con il rendimento dei piccoli armato,ri che, come abbiamo ,visto, rappresentano u:na parte importante di quella marina da carico verso la quale si volgono le maggiori premure della nostra opinione pubblica. Per avere, perciò, il quadro completo di quello che renda l'industria dell'armamento, bisognerebbe di- , sporre dei redditi di tutti coloro che ·hanno capitali sul mare, indagine questa di cui la complessità non isfuggirà certo a nessuno. 56. - Questa circostanza acquista un valore notevole quando si tenga conto che negli ultimi 4 anni di pace la marina da carico ha avuto un ragguardevole aumento, senza per altro segnare. una diversità nelle L ::,,,oL.,a Gtno Bianco

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