Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

1narine alleate, e ci avrebbe così consentùo una maggiore libertà d'azione durante la neutralità, nella guerra ,':! 11,elletrattati-ve di pace; b) migliorata la situazione industriali ed alimentare risparmiandoci alcuni dei sacrifici e delle sofferenze cui ci ha sottoposto la guerra, r1 cmrebbr: perciò consentilo una più /ortr• r.esistenza moralt: del Paese: · 2.0 La necessità, qitincli, cli aumentare il nostro naviglio mercantile fìno a raggiungere qualitativamente e quant'itativamentc il tonnella{J{fio occormnle per ·i nostri bisogni. Ora, rncntrr. riconosco in parte esatta la prima impressione, trovo che è vrofondamente errata la seconda, al formarsi della quale non è estranea l'azione di fortissime correnti di interessi a cui giova trarre dalla grande lotta ammaestramenti non del tutto concordi con il vero interesse della Nazione. Contro di}essa dovrebb.ero perciò rea:1ire.tutti coloro ai quali, al di sopra dei preconcetti e dei luoghi comuni, stia a cuore lo sviluppo della economia nazionale senza preoccuparsi se, così facendo, si espor1.- gono all'accusa cli nemici della Patrùt oggi facumente adop,erata contro chiunque osi ribellarsi alfr imposizioni del nazionalismo economico. Durante la guerra, - <' pr1:ma di essa, quando il conflitto sempre scongiuralo incombeva minaccioso sulla vita dei popoli, - il criterio volitico potevfJ. imporsi a quello econornico e dare un corrispondenfr indirizzo all'azione statale nei riguardi della marina mercantile. Occorreva esser fo?f.tiprima, occoneva vincere, doJJOscoppiata la guerra: qualu.nque attività doveva tendere al fine suprenw della vittoria, e quindi anche il problema mariJ.timo doveva essere risolto in modo da farne convergere la sòluzionc al più pronto e sicuro raggiungimento del B,blìoteca Gino Bianco

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