Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

INTRODUZIONE Durante la guerra, quando erano sensibili le ripercussioni delle vicende del traffico marittimo sul,- la resistenza. economica, politica e militare del Paese, l'opinione pubblica ha avuto modo di interessarsi vivamente del nostro problema marittimo. A furia di sentir parlare di tonnellaggio silurato, Yli piroscafi, di accordi interalleati sulla ripartizione del naviglio, di prede e di blocco, di tutto quanto, insomma, costituiva la caratteristica, dicianw così, profana del commercio marittimo, nella nostra opinione pubblica deve esser divenuta più chiara la connessione che esiste fra la vita d.el Paese e la libertà dei traffici sui mari. Si è potuto così osservare nettamente quanta parte della nostra attività economica sia strettamente: collegata al traffico marittimo, quale dipendenza enorme vi sia fra le nostre esigenze industriali ed alimentari e le importazioni vià mare, e quali dapprima incredibili ripercussioni possa esercitare un arresto o comunque uno sconvolgimento delle vie del traffico sull'auività del Paese. Ne è derivato un. convincimento, tanto diffuso da divenire quasi un luogo comune, che si può condensare in due impressioni, di cui l'una c_oncerneil passato, l'altra l'avvenire, .e cioè: 1.0 La certezza che una maggiore disponibilitèt rli naviglio nazionale avrebbe sensibilmente a) aumentato la nostra indipendenza JJOlitica o, per essne più esatti, ridotta la d'ipend.enza dalle B .'.>11CJ, J G11o B1an.;o

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