Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

46 Epicarmo Corbino accosti ,privilegiati non necessa.ri, .assegnazioni di banchine a piroscafi che non ne avevano bisogno, e quindi ritardo d-elle operazioni di tutti gli altri, cessione delle chiatte a chi ne poteva fa.re a meno, mentre chi ne bisognava ne restava senza, e vi,a di questo passo in un di-sordine nel quale l'unico filo conduttore era la paura della responsabilità. Nè il formalismo burocr,atico finiva gui: da Roma dovevano assegnare- la destinazione delle navi, autorizzare la fornitura del carbone, indicare i raccomanda-· tari -ecc. ecc. e tante volte le navi erano pronte a prendere il màrei, ma aspettavano H telegramma romano che indicasse la destinazione, autorizzasse la .fornitura del oarbOIIleecc. ecc. Erano- ritardi daiuno, d-ue, tre giorni al massimo, ma moltiplica•te uno due tre giorni per 'il numero delle navi, ed il prodotto per il numero dei viaggi, e troverete quante giornate utili si venivano così a perdere! Insomma, per conclud-er-e questo capitolo, in cui ho dovuto esporre dei f.att.i di una notevole gravità che bisogna pure avere il coraggio di dire nell'interesse del Paese, -dobbiamo riconoscere· che malgrado la migliore buona volontà di tutti i: burocratici, la utilizzazione del naviglio è stata .assai -d-ebole, ed avrebbe potuto, essere molto più efficace s·e uno spirito meno accentratore avesse presi-eduto alla Direzione di qnesto punto importante della resi-stenza. bellica. Biblioteca Gino Bianco

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