Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

S8 _Epicarmo Garbino. , / produzione ed il loro rhfornimento erano c,ttenuti o a spes'e d·ella produzione di guerra, ciò che Jiminuiv11. i nostri coefficienti di vittor:i-a, ·o a spese d~l ·. fornin1ento -del Paese, -ci•ò che esponeva tutti a ma~g10d sacrifici. In queste condizi001:Ì, il mantenere la vecchi.a iot.ale esenzione avrebbe costituito un privilegio odio,so che" _ 'urtava contro il senso di giusti~ia più che man necessario in quel momento. E solo l'ignoranza che, del ,nostro problema marittimo av,eva ed ha l'opi'Ilione pubblica potè permettere alla stampa, legata agli interessi siderur.gi:ci, ,a.i sfruttare la ~ntimenialità della nostra grandezza sui mari, ecc. ecc. a benefic.io di una campagna contro un decreto che si chiamava navicida, menti·e se mai colp'i-va quei camtieri navali che dal decreto precedente ,erano f\t,a:titrattati troppo bene involonta11iamente e, aggiungo io, inoppo·rtunament~. Ciò ~enza ricord,are che ai cantieri era già fatta una po,sizione privilegiata con la concessione al prezzo di L. 72 la. tonnellata, del materiale ottennio dall'Inghilterra a L. 160, ciò che perme,t,teva loro di costruire a 6-800 lire dei piroscafi che potevano esser venduti a L. 2000· o 2200· la tonnellata!. (1). Il decreto Villa favoriva invece l'ind,ustria dell'armamento · consentendo la esenzione dalla sovraimposta purchè si· impiegasse una somma doppia del suq ammontare nell'acquisto di navi, e mantenendo intatti i termini di un anno o 30 mesi, a seconda che trattavasi di acquisti all'estero o d·i costruzioni nazionali. - 1) Cfr. Snpino op. cit. pag. 105. . 'BibJiateça Gino Bianco

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