Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

Marina mercantile italiana?---------- 37 p,&rchè più sereno e, data la sua co!lloscenza del problema, ha maggior peso)° nel suo interessante opuscolo, quando egli dice: "Il decreto ha tutta l'aria di una specie -di catenaccio .contro alcune conseguenze del decreto Arlotta, che si rite!ll-evano·troppo favorevoli alla marl•na merc8111tilenazionale. E' H soìito sistema, se, _guito spesso dal nostro legislatore, o di .aiutare jn modo insufficiente, o di spaventarsi subito appena l'aiuto diventa troppo eifficac-e ». E la differenza di giudizio der.iva dal fatto. che le conseguenze del decreto non eramo, sec0111dome, troppo favorevoli aHa marina, ma alle co-struzoi:oninavali. Nè cr,edo sia felicemente estendibHe a questo decreto il criterio del conced·er poco ò dello spavento per aver concesso troppo. Bisognava anche tener presenti quali con6leguemze avrebbe potuto produrre um.a continuazfone del sistema Arlott.a. Non si sarebbe certo• risolto il nostro problema dei trasporti, per il crua,le occorrevano mi!>i:onie non--decif!le di migliaia di tonneJlate di s,tazza, quanti ne potevano pro-- durre ti, no-stri cantieri; ed i sovraprofitti realizzati h 1ma di darci una marina, ci avrebbero appioppato una istallazione di cantieri che per lavorare avrebbero avuto bisogno, in seguito di una costosissima protezione o che non avrebbero lavorato più; e i cantieri sarebberC} pùr troppo venuti perchè, nella impossibilità d'investire in navi tutti i sovrapro-fitti, l'investimento sarebbe stato fatto proprio nei cantfreri. Il mantenime·nto integrale del decreto Arlotta senza recare, perciò, effettivo vantaggio al Paese, nella mig1iore ipotesi, avrebbe solo provocato l'arricchimento di una categoria ristretta di cittadini con sacrifici sostenuti dalla generalità del Paese. Si pensi, infat!Ji, che -le navi addette al trasporto del materiaJ.e occorrente alle 111uov.eco,struzioni 1:;rano soitratte ,al tonnellaggio dispon.ibile; che i cantieri a-,,urb'i-vano mano d'~pera notevole, e che quindi l'l loro B blioteca Gino Bianco

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