36 Epicanno Corbino creto, da questo punto di vista certo non p_reved-utodal legisJ.ator-e, fu una copiosa affluenza di capitaH noi ca.nii:eri nav-ali, di cui i,1 dilagare minacciava conseguenze poco liete per l'economia nazionale. Si sperperavano infatti- ·somme colossali in imp-iianti che non ,fri sa a. che cosa avrebbero potuto servir.e poi, e .così un ·provvedimento che era evidentemeinte dir-etto a rafforzare l'industria deWarinamento, si risolse invece ad .esclusivo vantaggio dell ':industrfa delle costruzioni navàH -accrescendo la sperequazione esistent-e fra la v!lc- · chià classe degli armatori, di cui i piroscafi erruno requisiti con compensi assai deboli, e la nuova classe dei costruttori,armatori, che sola si avvantagg1iava della nuova legislazione. Si a.ggillJnga che i piroscaf.i di nuova costruzione, essendo esenti da reqUi$izione o da viaggi obbHgatori, 11001 potevano cooperare -al miglioramento deil'ango.scioso problema nazionale dei traspor-ti, più di quello che non lo facessero le costruzioni neutrali, dovendo e potendo s-olo essere noleggiati come una qua,isi:a-si nave ne<Utra-lelihe•ra. Non solo dal punto di vi-sta econo1nelco e finanziario, dunque, ma anche da queLlo della moralità pubblica, era -evid-entela necessità di togliere quello che, contro la volontà del leg-islatore, . diventava un vero privilegio. 18. - Il decreto Villa manteneva ferma. la esenzione dalla requi-sizione per un anno, ma limi-tav-a quell-a dall'imposta e sovraimposta al solo ,plus-valore da am- . mortizzare. Esso dava perciò un colpo terribile all'industria delle· costruzioni navali, ed era naturale che gli strilli dei costruttori arri·vassero bene in alto. lnfattr. contro di esso si levò un coro di proteste formidabili, giustificato per gli interessi lesi, ma che non trova giustHicazione nei criteri d-i giustizia che devono pure dettare l'azione degli org.ani governatJivi in periodi come quel1i da noi attraversati. Non sembra esatto !il giudizio -che ne dà H prof. Supino (e riferisco il suo B, lioteca Gino 81a'1co
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