Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

63 Poi lacera la veste e scalzo il pieda, Addolorato e misero, mi trassi Del Redentor fino al Sepolcro ; e quivi Lagrimando e pregando della cara· Vergine la salute io gli chiedea. Aimè! sangue sudar vidi quel marmo ; E allor vestii la croce, allor del Tempio Mi votai cavaliero, e lunghe' guerre In Asia guerreggiai; ma la mia prece Ogni anno io ripetea sovra il Sepolcro. E uq dì che in più fervidi voti assorto Era il mio cor, scosso da ignota manò lo mi sentii : mi volsi, e in bianca veste Mi vidi a lato un peregrin che grave In volto-u Ulrico, Ulrico-mi dicea, Cessa dal pianto. La tua fida prece Han gli Angeli recata in grembo a Dio, E Dio l'accolse : già l'anima bella È in un lucente serafiu conversa, E nell~ gioje del Signor t'aspetta. Ma sovra il suo leggiadro ve] s'aggrava Una profana pietra, e invereconde Cifre son dove il glori'oso segno Star deve della Croce. Or va, t'affretta; Muovi alla grotta che un arcano lume Ti mostrerà dal mar; cerca la tomba, Cerca lo sciagurato che da tanti Anni sopra vi piange. Apri.Ja. Iddio AW infedel favellerà con alta Testimonianza di viltoria."-Gli occhi

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