Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

• 24 Invan, chè mai desta non s' era. II duce A' suoi morti guerrier la requie indisse, Ma n~lla requie sol di lei pensava, E poscia impazi"ente a lei sen venne. -"Oh come è bella.! oh come ... (in se discorre> China la faccia su1Ja smorta faccia) È intemerala e cara, anche dipinta Di pa11idezza, e chiuso il folgorante Raggio degli occhi!.. Misera! Io sguardo Perchè non apri, e l' anima non vedi Del tuo nemico?... Ahi, che terror mi mette Delle tue membra l'immota qu'iete! Ahi, come inesorabile, tremendo T' accerchia un aer muto... Oh Dio ! se questa Non fosse più che la tua spoglia ignuda!... L' ,orma di terra sovra cui la terra Omai stendesse sua ragione!. .• Atroce Dubbio infernal via dal mio core-" E ratto Nel trepido pensier la bocca accosta AIla sua bocca, per sentir se lieve Di vita un alito tramandi. A lungo Buja la fronte, sospeso il sembiante Così rimane, indi l' assale acuto, Lo tormenta fortissimo un des)o, Che di pietà s' indora, e gli favella : " Colla fiamma d' un bacio onniporenle In Ici fa fuggilliva anima arresta/' E già sovra il suo volto ei s'abbandona, E già disfiora con il labbro il labbro.•.

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