Antonio Graziadei - Il movimento operaio

-7L'unico errore da lui commesso in tale campo fu che, supponendo egli un grado di estensibilità della grande industria quale i fatti hanno smentita vide nei moti paralleli delle altre, classi lavoratrici non solo manifestazioni diverse dall'organizzazione 1deo·li operai della prima, ma manifestazioni addirittu~·a trascurabili, in quanto - a suo credere - avrebbero dovuto risolversi rapidamente in quella. Date dunque siffatte limitazioni, il movimento operaio può definirsi, nel senso da noi inteso, come l'insieme di tutti gli sforzi compiuti dai lavoratori della grnnde industria per migliorare le proprie condizioni, ·modificando a tale scopo l'ambiente economico-socia.le in mezzo a cui vivono. Tuttavia poichè, anche cosl concepito, il fenomeno riuscirebbe soverchiamente ampio, io, non solo mi limiterò a considerarlo sul terreno strettamente economico; ma, accennato fugacemente alle pri neipa1 issime manifestazioni che esso presenta anche sotto questo parziale angolo visuale, mi occuperò sopratutto di esaminare se e quale azione esso possa veramente esercitare sulla situazione materiale de' suoi stessi attori. II. Quali sono anzitutto le principali forme del movimento dei lavoratori della grande industria? Esse possono riassumersi fondamentalmente in tre: un'azione mutualista, un'azione politica, ed un'azione di resistenza strettamente economica. La prima - caratterizzata dalla previdenza:e dalla cooperazione - non presenta, nei rapport-i coll'imprenditore, un carattere di combatti vi tà vera e propria; nè richiede, per sè stessa, l'intervento dello Stato. La seconda invece - intesa ad assicurare la libertà dell'organizzazione ed a promuovere la legislazione sociale - è sopratutto sullo Stato che tende natural mento ad esercitare la propria influenza; mentre la terza, colla lotta per modificare direttamente le condizioni del contratto di lavoro, si erige BibliotecaGinoBianco

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