Antonio Graziadei - Il movimento operaio

- 20 - lavoratrice non possa in alcun modo dividere fra i suoi componenti; ma quell'ammontare, e niente cli meno, questi devono ottenere. Dimodochè, la.somma eia cUi-idei·siessencio fissa, i salari cli ciascuno dipendono assolutamente dal divisore: il numero dei partecipanti. ,, La teoria del fondo salarì, ammettendo così che in ogni determinato momento la massa cli capitale destinata al pagamento dei salari fosse una quantità fissa, concludeva - col non disprezzabile appoggio della aritmetica - che gli operai, fìnchè ne rimaneva costante il numero, non potevano in alcun modo ottenere una modificazione nella condizione del loro contratto. Mi è impo sibile seguire qui le memorabili dispute combattutesi intorno a questa celebre teoria; l'inattesa e clamorosa sconfessione inflittale più tardi dallo stesso Stuart ì\[ill; l'evolu1,ione che, attraverso alla continuità logica cli una mirabile catena cli pensatori, quali, sopratutto, il Walker, il Sidgwick ed i.I Marshall, ha indotta la scienza economica posteriore a teorie cd a conclusioni assolutamente diverse. Piuttosto vi riassumerò rapidamente quelle che mi sembrano potersi considerare come le conclusioni in proposito dell'Economia Politica contemporanea. V. La teoria ciel fondo salari affermava, come abbiamo visto, che, in ogni dato momento, il capitale destiuato al pagamento dei salarì er:1 una quantità fissa, una quantità per sè stessa prestabilita. Ora, poichè il capitale destinato al pagamento dei salarii rappresenta senz'altro la domanda cli lavoro da parte degli imprenditori, la dottrina veniva implicitamente a stabilire che l'altezza del salario - costante il numero degli operai - dipendeva dalla sola influenza cli tale domanda, all'infuori cli ogni azione contemporanea e correlati va dell'offerta del lavoro stesso. Senonchè questo, appunto, era uno degli errori fonùamentali della teoria. BibliotecaGino Bianco

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