Antonio Graziadei - Il movimento operaio

- 15 - di organismi i quali, componendo i casi in questione, con una procedura e con critcrì ispirati alle particolari necessità dell'ambiente, affrettino un'equa soluzione dei conflitti, determinino la formazione cli una apposita giurisprudenza, facilitino i successivi riadattamenti del contratto alle condizioni economiche continuamente evolventisi. Sul pl'incipio, non viene reso obbligatorio alle parti nè l'adire dinanzi a questi organi di conciliazione e di giudizio, nè osservare le loro decisioni. Ma poi, man mano che le rispettive organizzazioni di classe vengono meglio riconosciute e considerate dalle due parti; man mano che, per l'estensione e la forza ·sempre maggiori delle organizzazioni stesse, uu conflitto aperto, cioè un loclc-out dal lato degli iudustriali od uno sciopero dal lato degli operai, si convertirebbe in una calamità sociale; si vanno creando veri e propri tribunali del lavoro, che gli interessati devono adire per obbligo, dei quali devono attendere la sentenza astenendosi da ogni ostilità, e rispettarla, una volta resa. Quest'ultima forma, di cui troviamo i più noti esempì nel Cantone di Ginevra, nella Nuova Zelanda, e nella Nuova Galles del Sud, non può naturalmente applicarsi senza sopraffazioni a danno dell'una o clel1\Lltra parte: se non in quei paesi in cui l'opinione pubblica abbia subìta. una lunga evoluzione, e le organizzazioni antagonistiche si bilancino nella loro forza. È certo però che essa rappresenta, nei rapporti fra capitale e lavoro, lo stesso progresso morale che, nelle relazioni private fra i singoli individui cli un dato gruppo, la cessazione della vendetta personale ·e la devoluzione delle controversie alla decisione dell'autorità sociale. E poichè ogni progresso morale cli tale genere si risolve sempre in un aumento di ricchezza, l'arbitrato obbligatorio contribuisce grandemente a deprecare le gravissime perdite materiali che, in sua assenza, derivano dalle forzate sospensioni del lavoro, e, più _u1 generale, dalla insufficiente sicurezza nella vita iella industria. c. Veniamo finalmente alle principalissime manifestazioni della resistenza economica. Esse sono in fondo le piÌJ, numerose, le più complesse e le pii1 Biblioteca Gino Bianco

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