La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-49-- teggere l'ordine, l'amore, la speranza della riabilita· 'zione presso lor·o e presso gli altri popoli! Il Piemonte, dopo il 1846, vuole la libertà per· se_, l'affrancamento della patria italiana. Di quì, con· tesa coll'Austria; armata relativamente enorme; e per mantenere in piedi quest'armata_, imposte, prestiti, sofferenze. La guerra di Crimea appella i difensori eroici del diritto. Il Piemonte deve farsi riconoscere per un d'essi_, a fine di poter più tardi egli stesso re· clamare il diritto dell'Italia, fare ammettere le necessità di provvedere ai suoi dolori, alle sue agitazioni. Allora i suoi soldati vanno in Crimea ; valorosi_, imperterriti, partecipano al trionfo. Qual'è stato per il Piemonte il prezzo del sangue, che ha sgor· gato dalle sue vene? Una reclamazione in favore della patria italiana nel congresso di Parigi. Oggi la sua armata è in piedi sulle sne frontiere minacciate dallAustria, le sue città sono sguar·nite ; la sua guar·dia naziona.le rimpiazza le milizie_, dal che un sopraccarico di pene per i cittadini. Inoltre, un imprestito di oO milioni_, l'isolamento in mezzo agli statì italiani, impacci al commercio, assoggettamento ai diritti differenziali per la lega doganale dell'Austria! Non è questo, per il Piemonte, il mar· tìrio? E perchè? Perchè vuole il diritto, la gius tizia_, l'onore, la pace della sua nazione. Si dice che il Piemonte vagheggia il Lombardo· Veneto. Non lo vagheggia; lo reclama. La Lombardia_, e la Venezia votarono con tutta solennità e leO'alità di forme nel 1848. Il voto delle popolazioni l:) p er yivere sotto lo scettro della dinastia di Carlo 4

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