La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-47xu Pio IX sa, si rammenta, si s pt~v en ta, d·~ploi' <t. Se )a rivoluzione non lo aveva so rpreso, il cattolicismo sarebbe, a colpo sicuro, oggi, se non la fede, almeno l'ammirazione, e la guida de l mondo in tiero . Il Papalo ha organizzato l'unità cristiana. Gregorio VII ha proc lamato la sovranità dello spirito, il regno del diritto la pacificazione dei popoli. È . ora un secolo, ch e Gio~ van Batista Vico, napoletano, dedicò al Papa la scienza nuova : era la scenza dell'unità dello spirito delle naz ioni_, della lo ro collaborazione nell'idea eterna dell a Provvidenza ; era la scienza dell'id ea presa di mira dal pontificato romano . La Santa A ll ennza fece di quest'idea un principio politico, la sua fede n e ll' av·· venire . Ella non se n'è più r icordata. Ne l 1846, una voce di perdono, d ' amore, la voce di Pio IX fece tremare il globo. L'accordo dei popoli _, c dei soHani, gli nni operni, gli ~Itri guide delega te dalla Provyidenza, fu la dottrina, che risplend è sulle corone e vivificò l e nazioni. Le grida acut e d ella demagogia soffocaron o la voce benevola del papato. 1\la a l presente e dopo 8 anni oramai l'ordine è per tutto. La moderazione è sul trono d el popolo, che ha scatenateper un mezzo secolo le rivoluzioni; la Francia, soldato di Dio, Io ,è di Pio IX, a Roma, nella città eterna l - Vi è per mantenerla schiava

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