La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-35- . Incominciamo dall'Austria. binanzi alla legge Santa di fraternità ch'essa ha ~iurata la pl'irna colla Prussia e la Russia, e che i suoi sudditi reclameranno di più in più, non potrebne_, senza compromettere frequentemente e gravemente la sua integr~tà, la tr·anquillità e la salute del mondo, ella non potrebbe, al di là delle Alpi ricusare più lungamente all'Italia ciò ch'essa domanda; insomma continuare a servirsi dei modi di cui ella fa uso verso le sue popolazioni. L'Austr·ia non è che un'agglomerazione di elementi disparati. Eccettuate l'Italia e la Polonia, le eterogeneità che costituiscano il Santo Impero, vi sono tutte c omprese. L 'Ungheria, la Boemia, ec. sono nazioni che le appartengono integralmen\e. Che dev'ella far·e? Non violare più lungamente il giuramento fatto a P arigi il 24 Settembre 18·15, dall'Imperator Francesco. Ai termini di questo giuramento, Francesco Giuseppe t.leve considerarsi unicamente come nn delegato della Provvidenza; distinguere i suoi popoli, seco·ndo il loro linguaggio per nazioni; dare a ciascun popolo, secondo la sua nazione, il libero campo della sua vita ; unirli tutti in nna associazione reciprocamente profittevole, cosi come con una pari associazione_, Napoleone I anebbe vo luto ~iunire in una sola famiglia tutti i popoli europei. È così che, previdente e Cristiano, piacer·ù a Dio e che la sua delegazione sarà vera. Così agendo egli si inalzerà a moderatore di tutte le sue nazioni , egli sosterrà presso tutte la giustizia, la reciprocità, la benevolenza; le aiuterù nel loro andamento; sarà il padre della famiglia che lo benedirà ; ed eg li ed i

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