La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-25chè i suoi governi non temono, ordinal'iamente almeno, per parte di queste nazioni , cospirazioni coi loro suùdili , ma non si conoscono gli abitanti di una provi-ncia con quelli d'un'altra . Per divenire sospetti al tempo stesso e toglier la calma ai loro governi, basta che gl' Italiani si conoscano tra loro. Da ciò le separazioni. Gli antagonismi degli antichi tempi non esistono più. Le divisioni, che la violenza dei governi impone, si accre - scono ogni di più. La nazione italiana , che non forma s e non che UNA nazione con tutle le altre, secondo il principio stabilito dalla Santa Alleanza, non ne è una per se stessa. Una potenza straniera, l'Austria, viola direttamente, rompe colla sua influenza l'integrilt\ del tenitorio, e fa sì, che la maggior parte dei governi d ella penisola non si appartengono, e che tutti anche quello del Piemonte debbono violare la propriet à dell e nazio.ni con delle imposte esorbitanti, affine di mant cn.e re que sto stato di cose sempre più impossibil e da una parte e dall'altra. Il Visconte Castlereagh invocando il principio dell ' integrità <.I ella proprietà dell e nazioni nel ~. 81 5, reclama soprattutto pu qu es ta Itali a d ebole e senze appoggio, lu r estituzione dei quadri. dell e statue, degli ornam<>nti. Nel ~859. gli uomini di stato dell ' Inghilterra, perchè la propdelt\ di lei stessa non sia restituita all'Italia invocano la fede dei trattati! Francamente, questa è dimenticanza . Dal 18lo al -1848, al ·1853, le idee d elle potenze segnatari e si sono ris trette. Alla prima di queste epoche, avevasi in vista l'universo, il mondo, la nazione cri stiana, l ' unica fami - glia dei popoli, la loro salute , la lc)r·o pace durevol e, col soccorso della buona coscienza: procurando l' obbeùirnza alla PAROLA DI VITA. Oggi allorquando la pa-

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