La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-!2falsa, bisogna prest.o o tardi retrocedere, per sottomettersi a colui che ha cammìnato dritto nella vera via o per parte,cipare se non alla disfatta del nemico, a lmeno al di lui discredito. ·III. Seconda Rettificazlone. Gli uomini di stato di cui parliamo, - l'onor evole Lord Derby particol~rmente, - si compiacciano stabilire una rivalità fra la Francia c l'Austria. A riguardo della Fr ancia, la parola rivalità non ha più senso in politica. Allorquando è per mezzo de i cambi , che uno si ingt·andisce, è possibile comprendere come e di dove potrebbe ro nascare le rivalità dei tempi già lontani da noi. Le comunicazioni moltiplicandosi le r intuzzano di già in mezzo ai popoli. Sono forse i governi, che saranno retrogradi? Quanto all 'Austria, noi amiamo di consta tare un fatto che ci dà molta confidenza per un prossimo avvenire. I sovrani austriaci, personalmente sono stati sovente d'una intelligenza e d'una buona volontà rimarchevoli. Giuseppe IL e Leopoldo I. ponendosi alla testa del progresso, hanno preso l'iniziativa di riforme , che~ in Francia, hanno dovuto esser conquistate colla rivoluzione. Il sovrano attuale dell'Austria, giovine, e avente nella sua fami glia sì gloriose tradizioni per la premura dei suoi avi verso i miglioramenti, non differisce certamente dal suo fratello l'Arciduca Massimiliano. Il desiderio del bene è nel cùor·e di ambedue . .Se, a riguardo dell 'Italia, l' uno si abbandona al bene e lo domanda,

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