Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

6~ di lui? Nel momento che il mini:;tero ed il suo partito era in un continuo inno di guerra? Io pel primo sono convinto che il ministero non ebbe la menoma intenzione d'o{I'endere l'esercito; che anzi l'ha in onore e in istima , e vorrebbe in ogni modo moslrargliela. Io pel pr·imo conoscendo non da iel'i l'autore del proclamn, so ch'egli è un vero uomo dabbene ed • amatore della patria, e che perciò non venne mai in considerazione sua di aversi a metter in urto coll'esercito. lVI a l' inten1.ione non basta, e dovendo trattare cogli uomini bisogna andare cogli usi e le convenienze comuni; e per questo bisogna conoscerle, e per conoscerle bisogna aver trattato afl'ari e uomini, aver ciò che si d1iama senso pratico, esperienza che vi faccia distinguere il conveniente dallo sconveniente, il possibile dall'impossibile. Per chi vuole impacciarsi di politica pratica quesla è la pl'ima lezione. . Lo stile stesso del proclama è cosa da far meravigliare anche chi non si meraviglia p:u cosl fac:lmenl.e di cosa al mondo. Per un articolo di giornale, e di giornale scapigliato, potrebbe passare; perchè alla fine, è senza conseguenze. J.\lla veder trn·sporlalo il frasario delle · perorazioni de' club e de' ca(l'è, quelle volgarità sonanti d'imbelli e di generosi e

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